Se il vento fosse stato più clemente forse avrebbe suscitato meno parole dettate dalla passione e dalla bellezza del posto, il Sagrato Piana dei Santi, dinanzi l’antica Cattedrale di Guardialfiera con la sua Porta Santa, la prima della Cristianità al Mondo. Tale forza, decisamente prorompente, ha manifestato senza dubbio la gioia di una giornata all’insegna della poesia. Inizia così la 23esima edizione della Giornata Mondiale della Poesia a Guardialfiera, in contemporanea con Parigi, organizzata dal Centro Studi Molise “Nicola Perazzelli”, patrocinata dal Comune di Guardalfiera e altri enti e associazioni. Sono le sette del mattino, le campane tintinnano e inneggiano alla festa, all’incontro tra la gente e la poesia, l’arte, l’amicizia. Si scende sulla splendida piazza e il lago sullo sfondo ricorda la valle che lo precede, piena di orti magici e rigogliosi, il cuore e la mente si aprono ad un Dio che ha dipinto tramonti e paesaggi che il Molise riesce a conservare senza eguali.
Ci si appresta a ristorare il corpo con un caldo caffè e piano piano le donne della “Guardia” si riuniscono per abbellire ancora di più il sagrato. Piante, fiori, arazzi, merletti e pizzi. Alle 10 del 2 ottobre tutto è pronto, si inizia. La piazza diventa un salotto dove una panchina verde inneggiante di parole saggie di un compianto Daverio fa il suo splendore seppure ancora coperta da un telo. Si odono voci diverse che rappresentano diverse regioni italiane, nonostante la pandemia che non vuole lasciare terreno al sorriso, costringendoci a mascherarci. Dagli aforismi alle poesie il passo è breve. Ma prima di ogni vano tentativo di lasciare la forza del vento, i Comuni di Guardialfiera e Pietrabbondante si stringono la mano e scoprono ai presenti il telo fiorito per dare vita ad una panchina, donata dalla Proloco di Pietrabbondante, che parla da sé ed emana felicità e poesia. Lo stupore è tanto e tanta è la voglia di poter godere del riposo che essa dona. A quel punto appaiono l’arte e la connessa recitazione di due mostri sacri del teatro: Edoardo Siravo e Gabriella Casali. Paolo e Francesca è la giusta via che dall’inferno ci porta direttamente in paradiso e così è stato. Magistrali espressioni di un canto che solo sommi poeti possono regalare.
Il vento si placa, ha smesso di tormentare amici che si incontrano da 32 anni dando modo di poter assistere in tranquillità alla premiazione dei partecipanti alla rassegna “Aforisticamente”. Segue quindi la consegna di una pergamena di gran fattura accompagnata dalla chitarra e dalla voce di Lino Rufo. Il Molise è la patria della tradizione e così oltre che premiare gli artisti della penna soave, si è voluto consegnare un riconoscimento anche ad Antonio Nicotra ed Angelo Passarelli per quanto dato nella loro vita in questo orizzonte ancora tutto da scoprire. La Chiesa Cattedrale con le sue straordinarie pietre parlanti ed il borgo si manifestano accoglienti per la successiva visita. Alle 15,30 si cambia location e la Sala Conedera si profila come sempre, anche se con le dovute attenzioni sanitarie, la bomboniera colma di poesia. Parole e musica regalano emozioni e brividi.
Le leziosità di Letizia Bindi, Antonio Mucciaccio, Antonella Presutti, Marilena Ferrante e Maria Carmela Mugnano danno spazio ad emozioni accompagnate da musiche e sorrisi sino alla riedizione del volume “I Guai’è” di Antonio Vincelli nel ricordo di un grande poeta casacalendese, Giovanni Cerri. La giornata è stata lunga ma mai affaticante. Il ricordo di Giuseppe Ungaretti nel 50esimo anniversario della sua morte e di Giovanni Cerri nel 50esimo della morte e 120esimo della nascita, scanditi da Antonella Presutti, Antonio Mucciaccio, Letizia Bindi ed Antonio Vincelli, costituisce una vera ciliegina su una torta preparata dalle mani sapienti del Centro Studi Molise con a capo il presidente Giovanni Di Risio, dalle Amministrazioni Comunali di Guardialfiera e Pietrabbondante con a capo i sindaci Vincenzo Tozzi e Antonio di Pasquo, da Lino Rufo, Edoardo Siravo e Gabriella Casali, dalla Proloco di Pietrabbondante, dai poeti, da Antonietta Caruso, la grafica dell’evento, di artisti intervenuti guidati per la maggior parte da un insostituibile Peppe Barra, dall’indimenticabile Domenico Simi De Burgis che mai, anche se volato via con il vento, abbandonerà questo gruppo di amici.