L’occasione è stata di quelle ghiotte. La ricorrenza della Giornata Europea dei Parchi Letterari, a Guardialfiera, ha permesso, nell’ambito della celebrazione all’interno dello splendido Palazzo Loreto, sede del Centro Studi Molise 2000 “Nicola Perazzelli”, di tornare a parlarne e, tornare a pensare nuovamente alla costituzione di un Parco Letterario intitolato a Francesco Jovine. I Parchi Letterari sono parti di territori caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani che illustrano l’evoluzione delle comunità locali attraverso la letteratura. Luoghi che comunicano le sensazioni che hanno ispirato tanti autori per le loro opere e che i Parchi intendono fare rivivere al visitatore elaborando interventi che ricordano l’autore, la sua ispirazione e la sua creatività attraverso la valorizzazione dell’ambiente, della storia e delle tradizioni di chi quel luogo abita. Reinterpretare il territorio e dare un significato ai luoghi in un equilibrato connubio tra paesaggio, patrimonio culturale e attività economiche. Le ambientazioni di romanzi, racconti, novelle e poesie diventano fonte di conoscenza di paesaggi e di ambienti che si configurano come patrimonio specifico e testimoni dei valori naturali, storici e culturali delle comunità locali da proteggere, conservare e rivitalizzare. “I Parchi Letterari assumono il ruolo di tutela letteraria di luoghi resi immortali da versi e descrizioni celebri che rischiano di essere cancellati e che si traducono nella scelta di itinerari tracciati attraverso territori segnati dalla presenza fisica o interpretativa di scrittori. Un singolare percorso che fa rivivere al visitatore le suggestioni e le emozioni che lo scrittore ha vissuto e che vi ha impresso nelle sue opere” (Stanislao Nievo). Non limitarsi a custodire e divulgare la letteratura attraverso i luoghi, ma pretendendo di salvaguardare i luoghi attraverso la letteratura. Guardialfiera, già in passato Parco Letterario di un Molise vivido di cultura, unitamente ad Agnone con il quale si spera in un ritorno di fiamma per un nuovo gemellaggio, ha rialzato la testa e, grazie al Centro Studi, in occasione della Giornata Europea, ha riordinato a sé le idee, convocato il comitato tecnico scientifico del Centro Studi e riproposto la candidatura a Parco Letterario Molisano. Il Molise oggi ne è sprovvisto a causa di una politica che per anni ha sostenuto l’imponderabile e poi ha gettato alle ortiche ogni raccolto distruggendo un sogno durato troppo poco per essere catalogato. Sono stati dilapidati centinaia di milioni di lire per un progetto faraonico che sin dall’inizio sapeva di beffa e così fu. Oggi si riparte con la consapevolezza che, della cultura, la politica non ha gran rispetto e che occorre essere responsabili nel lavorare senza credere in promesse e valutazioni al di fuori delle proprie possibilità ed aspettative. “La Regione Molise non può essere sorda a tale opportunità – commenta Varriano de I Borghi d’Eccellenza – e consapevolmente viene chiamata in causa per un incontro ravvicinato sull’aspetto culturale di una regione che potrebbe garantire grandi opportunità oggi in mano ad una Fondazione che in tempi non sospetti, con la sua istituzione, depauperò l’intero territorio molisano del quoziente partecipativo. Prima dell’istituzione della stessa la Regione garantiva un sostegno pari a circa il 40% delle spese sostenute per eventi culturali di spessore e con la sua Fondazione la pluralità degli stessi è finanziata a discrezione e molto spesso per eventi che contemplano interessi già catalogati. La Fondazione deve garantire pluralità e qualità, ha le carte in regola per farlo. I tempi sono cambiati ed adesso occorre tornare ad essere molisani e non essere alla stregua di un immobilismo tacito che fa comodo a pochi e distrugge la maggior parte del territorio. Crediamoci, ci creda la politica regionale superando distinzioni, valutando la grandezza e le opportunità dettate da una parola magica: cultura. Il parco letterario non può sfuggire alla regola dell’indifferenza, dalla dichiarazione di resa economica o di restia comprensione dell’immensa ricchezza che ne deriva. E’ tempo di reagire e non di essere dominati dalla poca capacità di positivo dialogo, soporiferizzata da accomodanti promesse o da inalate dosi di arsenico che la grande ampiezza del nostro paradisiaco paradiso ci propina ogni giorno. Guardialfiera ed il Molise suscitano interesse, che l’interesse sia provocatorio e detonatore di un nuovo rinascimento culturale”.
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