I sindacati del settore trasporti del Molise, in una lettera inviata alle istituzioni, a partire dal presidente Toma fino alle forze dell’ordine, segnalano il senso di disorientamento e smarrimento di operatori ed utenti in merito agli ordini di servizio emanati dalle imprese di trasporto pubblico locale ed aventi come oggetto le modalità di vendita e controllo dei titoli di viaggio. “A nostro parere . scrivono – queste regole dettate dalle aziende risentono di una disonesta interpretazione delle linee guida di Governo e Regione. In questo tragico momento ci sembra che il senso di ogni ordinanza sia quello di mettere in campo ogni ragionevole accorgimento atto a ridurre il rischio per chi svolga lavori in cui è presente il pericolo di contagio, di contro ci ritroviamo a rintuzzare gli anacronistici tentativi delle aziende, operanti nel settore, di aggrapparsi al cavillo per continuare a difendere quei privilegi ai quali, negli anni, sono state colpevolmente abituate. Oggi i nodi vengono al pettine, la produzione di ordinanze che non vengono recepite correttamente può produrre danni inimmaginabili. Ecco perché le nostre controdeduzioni a questi improvvidi ordini di servizio delle aziende ci porta ad affermare che è indispensabile, da parte di tutte le autorità competenti, veicolare un senso comune di prudenza in ogni stesura di una linea guida. Ordinanze meno ambigue e più perentorie contribuirebbero a ridurre equivoci e pericoli. Dopo l’esperienza degli scorsi mesi, sappiamo tutti perfettamente dove può annidarsi l’insidia di contagio. Per questi motivi riteniamo inaccettabili l’emissione di ordini di servizio aziendali in cui non si fa tesoro di quanto ci è accaduto. La fondatezza di questa nostra denuncia è dimostrata dal fatto che in tema di sorveglianza, formazione, sicurezza lavoro e diminuzione del rischio, ben poco è stato messo in campo da queste aziende che antepongono sfacciatamente il profitto alla sicurezza di dipendenti ed utenti. Eccoci dunque a denunciare e rivendicare:
• la necessità di varare una applicazione regionale per la vendita informatizzata dei titoli di viaggio che permetta di distogliere l’autista da tale attività;
• il bisogno di destinare parte del personale alle mansioni di controllo dei biglietti e di controllo del riempimento del mezzo con conseguente ruolo di assistenza alla clientela con l’istituzione di veri e propri punti vendita in cui il personale impiegato disponga dei dispositivi di sicurezza tipici di una attività di vendita al pubblico;
• l’obbligo di fornire periodicamente e puntualmente i DPI (dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti e gel igienizzanti) per permettere ai propri dipendenti di lavorare in sicurezza;
• la pubblicazione su ogni autobus del TPL molisano del cartellino che attesti e certifichi le sanificazioni e le disinfettazioni di cui ogni mezzo ha goduto.
Per tutto quanto sopra rappresentato, e per tante altre questioni che con la pandemia sono passate in second’ordine, chiediamo di venire urgentemente ascoltati per permetterci di coadiuvare le istituzioni in questo delicato momento. Visto il periodo emergenziale e vista la gravità degli argomenti contenuti negli ordini di servizio che le aziende maldestramente producono, ribadiamo che l’intero settore non può permettersi di essere in balia di imprenditori talmente miopi ed arroganti da anteporre, nonostante gli indennizzi e i ristori, il profitto alla sicurezza sanitaria. Da marzo ad oggi tante cose sono cambiate, tocca alle istituzioni farlo capire, con tutti i mezzi, a questi famelici capitani d’aziende molisane”.