Nei mesi scorsi sono state numerose le segnalazioni giunte all’ente provinciale di Campobasso sulla pericolosità degli alberi presenti ai margini della carreggiata sulle SP 128 e SP 129, a seguito delle quali Palazzo Magno ha provveduto ad un regolare sopralluogo da cui è emerso il reale pregiudizio alla circolazione dei mezzi sulla SP 128 e nel tratto tra la SP 16 e la SP 129. Il Comune di Campomarino ha più volte segnalato il pericolo costituito dagli alberi pericolanti lungo le strade di competenza provinciale, mentre la squadra manutentiva assegnata al gruppo stradale, il servizio reperibilità e i Vigili del Fuoco sono stati interessati più volte per interventi urgenti, ma non risolutivi, delle problematiche connesse alla sicurezza stradale, per via della presenza delle piante di alto fusto a ridosso della carreggiata e sulle scarpate.
La Provincia di Campobasso, così, ha provveduto all’abbattimento degli alberi lungo la SP 128, nel tratto tra la SS 16 e SP 129, nonché all’abbattimento dei soli alberi secchi e pericolanti sulla SP 129, nel tratto dalla SP 128 al centro abitato di Nuova Cliternia, così come segnalato dal Comune di Campomarino e dalla Prefettura. “C’è da precisare – sottolinea il presidente Francesco Roberti – come nessuna pianta abbattuta superi gli 80 centimetri di diametro e che gli eucalipti (piante non autoctone, non sottoposte a vincoli e non censite nel registro delle piante monumentali), nel tempo, sono state oggetto di continui attacchi vandalici (incendio delle basi del tronco). Tra l’altro, gli eucalipti in questione, come testimoniato dalle fotografie (tronchi cavi), presentano e presentavano una situazione di pericolo. L’abbattimento delle piante ha riguardato piante secche e pericolanti e sono stati interventi in via d’urgenza, a tutela della pubblica e privata incolumità, su alberi dal diametro non superiore a 80 centimetri, che costituivano ostacoli in banchina. Sulle strade in questione, larghe non più di sei metri, la carreggiata è resa ancor più stretta dall’invasione dei rami degli alberi protesi sulla carreggiata.
Le stesse piante non rispettano le distanze previste dall’art. 16 del Codice della Strada e dal relativo art. 26 del Regolamento del CdS, costituendo ostacolo in banchina, per il quale non è stato possibile prevedere una protezione con sistemi passivi. Per installare quest’ultimi sarebbe stato necessario che la barriera stradale fosse posizionata a una certa distanza dall’ostacolo con conseguente ulteriormente riduzione della carreggiata. In mancanza, la barriera non risulterebbe certificata. Per quel che concerne la pericolosità, tra l’altro, si sono verificati diversi incidenti, anche mortali, con alcuni mezzi che, per cause non imputabili all’ente, hanno terminato la propria corsa contro gli stessi alberi. La messa in sicurezza del tratto di strada della SP 128, tra la SS 16 e la SP 129, inoltre, avrebbe richiesto interventi per centinaia di migliaia di euro, che non sono, al momento, nella disponibilità dell’ente, ma che comunque non avrebbero potuto prescindere dall’abbattimento delle piante, poiché la presenza in banchina degli alberi non avrebbe consentito la manutenzione, la realizzazione di opere di regimazione (cunette) delle acque superficiali e l’adeguamento della strada stessa alla categoria C.”