Nei giorni scorsi sono state rese note le dieci città finaliste per la scelta della “Capitale Italiana della Cultura 2022”. Fra le 28 città che hanno concorso, c’era anche Isernia che, purtroppo, non è rientrata nella fase finale. «Questa esclusione lascia un po’ di amarezza – ha dichiarato l’assessore alla cultura, Eugenio Kniahynicki. – Intervengo oggi perché, prima di esternare qualsivoglia considerazione, era giusto prendersi del tempo per riflettere e fare autocritica, evitando di sottrarsi alle proprie responsabilità. Sin dal suo insediamento, l’attuale amministrazione comunale aveva pensato alla candidatura, credendo nelle potenzialità della città e nella possibilità di costruire una proposta convincente, basata sulle peculiarità del nostro rilevante patrimonio storico e culturale e che facesse riavvicinare gli Isernini a Isernia». «Dopo l’idea iniziale – ha affermato il sindaco Giacomo d’Apollonio – ci siamo a lungo impegnati per individuare e programmare tutte le azioni utili alla candidatura, che infine abbiamo avanzato al competente Ministero. Nel farlo, per non attribuirle un indirizzo politico di parte, ci siamo immediatamente aperti a possibili proposte progettuali esterne, pur nel rispetto del programma operativo originariamente individuato. Questo ha fatto nascere un dossier che ci ha consentito di essere fiduciosi rispetto alla valutazione della competente Commissione ministeriale, anche se alla fine le nostre aspettative sono state disattese. In ogni caso – ha aggiunto il sindaco – la candidatura è stata comunque molto utile. I media nazionali hanno rivolto una particolare attenzione a tutte le città candidate, e ciò ha dato visibilità anche a Isernia». «La delusione per l’esclusione – ha ripreso l’assessore Kniahynicki – deriva dalla considerazione che, in quest’ultimo anno, il Molise e Isernia hanno avuto i riflettori puntati su di loro, a partire dall’articolo del New York Times fino alle troupe delle tv statunitensi, slovene e britanniche, oltre che delle reti Rai e Mediaset. Gli organi di informazione di mezzo mondo hanno parlato e scritto delle bellezze del nostro territorio. Tutto faceva ben sperare, rafforzando la nostra candidatura. Alla fine, purtroppo, le cose sono andate diversamente. Isernia non è rientrata fra le dieci finaliste ma è una decisione che accettiamo. I giudizi terzi si rispettano e non si contestano. Però questo non significa rinunciare a una programmazione culturale basata sul dossier predisposto per la candidatura. Pertanto, rivolgo un appello alla cittadinanza e agli operatori culturali, affinché si inizi subito a lavorare per dare sviluppo ai progetti inseriti nel dossier, passando alla loro esecuzione realizzativa nel 2021 e durante gli anni successivi. A questo punto – ha continuato Kniahynicki – desidero ricordare l’impostazione strutturale del dossier, che ha come elemento centrale l’uomo e il ritorno all’Umanesimo nonché, quale elemento concettuale e di sfida, quello della presenza nell’assenza, ossia quello d’un Molise e d’una Isernia che sfuggono all’inesistenza perché vivono di uomini… e l’uomo segna la Storia con la sua presenza. Chiudo con un sincero ringraziamento rivolto a tutti coloro che, con idee e progetti, hanno contribuito alla composizione del dossier. Stessa gratitudine va ai componenti della Commissione tecnica che ha valutato gli elaborati progettuali. Grazie a tutta la città, di cuore. Ci riproveremo».
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