Quando parliamo di violenza di genere parliamo di quotidianità. E’ quanto sostengono i ragazzi dell’Unione degli Studenti Molise che nell’occasione della Giornata per il contrasto alla violenza contro le donne hanno lanciato una provocazione, predisponendo in diversi punti della città cartelli con tipici ‘luoghi comuni’ che mostrano forme di discriminazione nel linguaggio quotidiano che ancora sopravvivono, al di là della forma fisica di violenza. “Tutti i giorni – spiega l’Uds – sentiamo di materiali intimi diffusi senza consenso, tutti i giorni si verificano molestie in luoghi pubblici, alla luce del sole, o nella propria casa, dove tanto si parla di sicurezza. La violenza di genere, però, non si ferma qui. Il sistema del patriarcato fa ammalare giorno dopo giorno, nel profondo, questa società plasmata su machismo e maschilismo.
Eppure, se pensiamo alla violenza di genere, non basta citare le donne, anche gli uomini restano succubi della società e dei suoi schemi. In questo periodo così delicato le violenze sono notevolmente aumentate. Nel 2020 ci sono state 91 vittime ogni 10 mesi, 1 donna uccisa ogni tre giorni (dati Istat)”. Per l’Uds quello che è stato fatto finora in regione non è sufficiente per fronteggiare una piaga tuttora esistente anche in Molise. Per continuare a stimolare le istituzioni e toccando le coscienze collettive, i ragazzi hanno lasciato dei piccoli messaggi che possano far riflettere. “Con questi cartelloni abbiamo scelto di portare in piazza le frasi che sentiamo tutti i giorni, frutto del sistema che viviamo. L’intento è quello di provocare indignazione e riflessioni su un tema così importante. Essere femministi significa essere consapevoli dei propri comportamenti, riuscire a mettere un punto a questi meccanismi velenosi. Crediamo non basti più ricordare le violenze in un giorno dell’anno, questa lotta va portata avanti oltre il 25 novembre.”
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