L’annus horribilis della pandemia avrà e sta avendo ricadute anche sul commercio natalizio. La crisi generata dai lockdown totali e parziali, dalle difficoltà lavorative, dal calo dei consumi, unita ad un sentimento generale negativo per gli effetti drammatici del coronavirus che, peraltro, costringeranno le famiglie a festeggiamenti sobri e contenuti, comporterà, almeno in prospettiva, un abbassamento degli acquisti di questo periodo. A livello nazionale le associazioni di categoria parlano di un calo del 18% e di un italiano su quattro che rinuncerà a comprare regali. In Molise le percentuali potrebbero essere persino più alte. Abbiamo individuato 20 persone, appartenenti a età e target differenti, chiedendo loro come affronteranno la questione regali. Di queste una parte, almeno 4, non hanno parlato di revisione di budget, 5 hanno risposto che non faranno regali (ma in due casi è sostanzialmente una prassi, quindi non si può definire rinuncia), gli altri vedranno una rivisitazione della spesa. In media, su una spesa “storica” ipotetica di 100 euro, ci sarà un calo medio fino a 70 euro a persona, di fatto è come se una su tre non si prendesse il “disturbo”. Le motivazioni non sono identiche. Coloro che comunque si sono recati o si recheranno nei negozi per regalare un sorriso ai loro cari o agli amici sono per lo più persone che non hanno visto particolarmente intaccato il loro reddito o che, nonostante qualche difficoltà, non hanno voluto rinunciare a spendere anche pochi euro per rispettare la tradizione. Non è però un aspetto scontato. Stefano, 35enne, ci ha riferito che lui e sua moglie quest’anno limiteranno la platea dei loro “beneficiari” ai più stretti congiunti nonostante la tredicesima. Giulia, insegnante precaria, pur avendo una cattedra assegnata quest’anno rinuncerà completamente ai regali. Anna e Luigi, una coppia di mezza età fermata in centro con alcune buste in mano che lasciavano poco spazio alla fantasia, hanno ammesso di aver provveduto alle compere pensando per lo più ai figli. “Ma – ha aggiunto lei – quest’anno niente regali alle mie amiche con cui è tradizione incontrarsi prima di Natale“. Motivo: la pandemia e le misure di prevenzione hanno di fatto scoraggiato le visite di cortesia. Queste stime, va sottolineato, non sono statistiche ma hanno in qualche modo trovato un verosimile riscontro fra alcuni commercianti e le associazioni di categoria, che tuttavia non si sbilanciano sui numeri, allineandosi con le direzioni nazionali. La Confesercenti stima un restringimento del budget in Italia di 1,3 miliardi di euro. “Di certo – sottolinea Pasquale Oriente, presidente provinciale di Campobasso della Confesercenti – si stima un calo abbastanza forte dei consumi. I negozi sono pieni di merce invenduta. E’ anche per tale motivo che abbiamo formalizzato richiesta di far partire i saldi dal 6 gennaio 2021. Abbiamo infatti svolto una indagine fra gli esercenti e la maggioranza è d’accordo. Alcuni, ad esempio, volevano come in alcune regioni del Nord farli slittare al 16 gennaio. Crediamo che in Molise non ci siano però i presupposto per tardare“. In Molise, come in altre regioni, una delle attività che riuscirà a “tenere” di fronte all’abbassamento dei consumi sarà il settore dei giocattoli.
Natale, un molisano su tre non farà regali. Confesercenti: “Calo forte”. Saldi dal 6 gennaio: la maggioranza dei commercianti dice sì
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