La Direzione Regionale Musei Molise, nella persona del dirigente Maria Giulia Picchione, del progettista e direttore dei lavori Pierangelo Izzo e del direttore del museo Enza Zullo, comunicano l’avvenuta ultimazione, durante la chiusura dei luoghi della cultura a causa dell’emergenza sanitaria, della prima fase dei lavori di riallestimento del Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia, dedicata all’esposizione del reperto “dentino”. Il prezioso reperto archeologico, la scultura iperrealistica di bambino di Homo heidelbergensis e le ricostruzioni di alcuni esemplari della fauna preistorica rinvenuta durante gli scavi nel sito di Isernia la Pineta – quest’ultime in attesa della collocazione definitiva – entrano così a far parte dell’allestimento permanente del museo e ne arricchiscono l’offerta culturale. Come già anticipato, si tratta della conclusione di un complesso iter, avviato nel 2017 dal precedente dirigente pro tempore Leandro Ventura, che ha visto la collaborazione sinergica e multidisciplinare di università, professionalità scientifiche, paleoartisti, scenografi ed esperti del settore.
Alla realizzazione della nuova sezione espositiva, ideata e coordinata dall’architetto Pierangelo Izzo e dalla dottoressa Annarosa Di Nucci della Direzione Regionale Musei Molise, hanno collaborato, infatti, l’Università degli Studi di Ferrara, nelle persone del prof. Carlo Peretto e prof. Benedetto Sala, la paleoartista di fama internazionale Elisabeth Daynes, per la scultura del bambino, e la società Prehistoric Minds, per le ricostruzioni a grandezza naturale degli animali. L’importante iniziativa rappresenta il primo passo verso il rinnovamento e l’implementazione dell’attuale allestimento del museo, i cui lavori, già realizzati con la sezione dedicata al bambino di Homo heidelbergensis, e in programma, sono stati e sono resi possibili grazie ai contributi finanziari del Mibact e della Regione Molise. La nuova sezione espositiva, per ora non direttamente fruibile a causa della chiusura dei luoghi della cultura, viene documentata al pubblico con le immagini in basso e sarà visitabile a partire dal 16 gennaio 2021, salvo eventuali proroghe delle misure governative di contenimento del Covid 19.
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