Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’onorificenza al Merito della Repubblica Italiana ai genitori di Francesco Martino, lo studente isernino – all’epoca 25enne – che il 20 dicembre del 2005 morì nel disastro ferroviario verificatosi alla stazione di Roccasecca (Frosinone), nell’ambito del quale il treno Roma-Campobasso tamponò il treno Roma-Cassino mentre quest’ultimo era fermo. Immacolata Petrosino e Ugo Martino, entrambi di 73 anni, sono stati insigniti dal Capo dello Stato per la loro opera solidale nata proprio a seguito di quella terribile tragedia. Nel 2007 infatti hanno fondato una onlus attraverso la quale aiutano le popolazioni del Burundi, colpite da conflitti militari e da una storica povertà. A Francesco Martino è dedicata a Isernia, in piazza Repubblica, una targa in suo omaggio con richiamo alla medaglia d’oro. Di seguito il messaggio del Quirinale.
Immacolata (detta Titina) Petrosino, 73 anni e Ugo Martino, 73 anni (Isernia), Commendatori dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per l’opera di solidarietà offerta, in ambito internazionale, a favore della promozione dei diritti di base assistenziali e sanitari”
Nel 2007, in seguito all’incontro con Padre Leòn Sirabahenda ad Isernia, fondano l’Associazione Oltre la Vita Onlus in nome del figlio Francesco, giovane vittima nel disastro ferroviario di Roccasecca del 2005. L’incontro con il sacerdote e i suoi racconti sulla sofferenza delle popolazioni del Burundi dopo i conflitti etnici fecero nascere in Titina e Ugo il desiderio di fare qualcosa per loro. Spiega Ugo: “venne spontaneo unire il nostro dolore per Francesco con quello della gente del Burundi”. L’associazione persegue finalità di carattere sociale con interventi assistenziali e sanitari miranti al miglioramento della qualità della vita e alla promozione dei diritti delle persone. In particolare, finanzia progetti in favore della popolazione di Makamba in Burundi dove, grazie alle donazioni di tante persone, è stato possibile costruire una scuola, un orfanotrofio, un centro per disabili, un piccolo ospedale e un dispensario. È sempre stato prioritario per l’Associazione il principio di rispettare le usanze e le tradizioni del posto, senza tentare di modificarle.