Quest’anno terribile che tutti non vedono l’ora di scrollarsi di dosso lascia il suo segno anche nell’ultimo giorno del suo calendario. Nella giornata di oggi è morto a 58 anni Ettore Tomassi, campobassano doc cresciuto nel quartiere Cep dove ha sempre vissuto con la famiglia, il papà agente della Polizia di Stato, fino al matrimonio e storico Comandante della Polizia Penitenziaria del carcere di via Cavour. Ricoverato all’ospedale Cardarelli, dove si è spento, da circa un anno combatteva con le conseguenze provocate da un aneurisma che lo ha costretto ad una lunga odissea fra le strutture sanitarie campane e molisane. Ultimamente, stando a quanto confermato dal sindacalista Aldo Di Giacomo nel suo messaggio di cordoglio, pare avesse contratto anche il Covid-19 avrebbe ulteriormente compromesso il suo quadro clinico. Nel corso della sua carriera Tomassi è stato vicino alle figure più importanti del Dap (Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria) di Roma prima di tornare nei ranghi del Corpo di Polizia Penitenziaria come Commissario. Ha portato avanti numerose operazioni in particolare contro la circolazione e lo spaccio di droga in carcere, con cui si era distinto in vari istituti di pena italiani, per poi rientrare nella sua città natale dove il padre era un agente della Polizia di Stato. Sposato e con tre figli, era una personalità nota e stimata, con tanti amici che oggi piangono la sua morte. I funerali saranno celebrati nella giornata di sabato 2 gennaio alle ore 11.30 nella chiesa di San Giuseppe Artigiano. “Apprendiamo che nel primo pomeriggio di oggi è venuto a mancare per complicanze da COVID, in un quadro clinico già compromesso da altre patologie, il comandante del carcere di Campobasso Ettore Tomassi“, scrive il segretario generale del sindacato S.PP. Aldo Di Giacomo. “Abbiamo appreso con sconcerto la notizia della scomparsa del comandante del carcere di Campobasso. La sua una vita dedicata all’Amministrazione Penitenziaria. Ha iniziato come agente ausiliario nel carcere di Napoli Poggioreale scalando tutti i gradi, da sovrintendente ad ispettore ed ora dirigente presso il carcere di Campobasso. Ha svolto i diversi ruoli in un’infinità di istituti penitenziari italiani, da Benevento a Vasto a Sassari ed era in procinto di concludere tra pochissimi mesi la sua carriera presso l’istituto penitenziario di Campobasso. La sua professionalità è stata punto di riferimento per generazioni di poliziotti penitenziari. Da parte del sindacato va la vicinanza a tutta la famiglia e a tutte quelle persone che la sua scomparsa ha lasciato un vuoto immenso“.
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