Il prof. Roberto Iezzi è il nuovo Direttore dell’Unità Operativa complessa di Radiodiagnostica del Gemelli Molise. Attualmente, ricopre il ruolo di Responsabile dell’Unità di Radiologia Interventistica presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma ed è docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Pur garantendo una presenza costante al Gemelli Molise, continuerà la collaborazione presso il prestigioso Policlinico romano garantendo la condivisione di saperi clinici e di ricerca. Si occupa principalmente di radiologia diagnostica ed interventistica in ambito cardiovascolare ed oncologico. E’ uno dei maggiori esperti del settore e partecipa in qualità di relatore a congressi ed eventi scientifici di rilievo internazionale. E’ sposato con una figlia, ama viaggiare e trascorre il tempo libero con gli amici. Appassionato di musica si è diplomato al Conservatorio in violino.
Che cos’è la radiologia interventistica?
La radiologia interventistica è una branca ultraspecialistica della radiologia: è caratterizzata dalla precisione e dall’efficacia di un intervento chirurgico, ma, a parità di risultati clinici, è molto meno invasiva, non richiedendo tagli né esposizione di tessuti. Il radiologo interventista esegue l’intervento sotto la guida strumentale (fluoroscopia, tomografia computerizzata, risonanza magnetica, ecografia, angiografia) per eseguire con la massima precisione trattamenti mirati. La branca interventistica oncologica ha l’obiettivo di determinare una necrosi ossia distruzione tumorale utilizzando le vie naturali (sistema urinario, digestivo, vascolare) o con un accesso diretto all’organo malato, in maniera rapida e senza rischi, con un breve ricovero ospedaliero ed una più rapida ripresa da parte del paziente delle normali attività quotidiane, mirando ad un miglioramento della sua qualità di vita.
La radiologia interventistica vuole porsi come valida alternativa alla chirurgia tradizionale, in particolare quando questa comporti rischi elevati per le condizioni di salute o l’età del paziente, o quando non possa essere impiegata per mancanza di strumenti e tecnologie. Può inoltre associarsi al trattamento chirurgico ed agli altri trattamenti oncologici standard, quali la chemioterapia e la radioterapia, rappresentando un’arma efficace nel trattamento di tumori del fegato, polmone, rene, pancreas ed osso, con nuovi impeghi e nuove indicazioni in fase di sviluppo.