Da un set all’altro, accanto ad affermati professionisti del mondo del cinema e della televisione, conquistando la simpatia del pubblico e l’attenzione dei registi che hanno deciso di puntare su di lei. Greta Ferro è un nuovo talento dello schermo, uno dei giovani volti molisani che sono riusciti ad affermarsi poco a poco nel mondo dello spettacolo. Dopo il successo del film “Chiara Lubich”, insieme a Cristiana Capotondi, la modella campobassana classe ’96 torna questa sera in prima serata, su canale 5, accanto ad una delle attrici più note del panorama italiano, Margherita Buy. Un passaggio importante nella prospettiva futura della Ferro, non solo perché è proprio lei la protagonista della storia, ma anche perché le serie televisive spesso costituiscono un trampolino per lanciarsi in acque ancora più gradevoli e stimolanti, insomma fanno parte di un percorso necessario per farsi meglio conoscere ed entrare nel cuore dei telespettatori. Greta non è certo una novellina nel mondo dello spettacolo visto che il suo volto e la sua figura sono già apparsi su diverse riviste di moda e hanno percorso passerelle internazionali per grandi marchi. Di fatto “Made in Italy” rappresenta in qualche modo il ponte che unisce i due mondi di cui fa parte la giovane molisana, una dolce miscela fra estetica, professionalità, storia del Belpaese e quotidianità dei singoli, fino a toccare gli aspetti sentimentali e più intimi della protagonista.
La trama.
La serie racconta la storia di Irene (Greta Ferro), figlia di immigrati dal Sud che a metà degli anni Settanta per mantenersi agli studi risponde all’annuncio della rivista di moda “Appeal”. Irene conquista presto un ruolo di prestigio nella rivista, sotto gli occhi della severa caporedattrice Rita Pasini (Margherita Buy), e, al ritmo dei cambiamenti della moda milanese, anche la sua vita cambierà radicalmente. La ragazza incontra gli stilisti dell’epoca, che proprio in quegli anni muovono i primi passi, dando il via alla straordinaria avventura del Made in Italy: da quel momento la nostra moda comincia ad affermarsi nel mondo, sfidando il predominio dell’Haute Couture francese fino ad allora considerata inattaccabile, grazie alla creatività e all’abilità imprenditoriale di un gruppo irripetibile di talenti visionari. Tutto ciò accade in un decennio, i Seventies, ricco di energie e di conflitti: sono gli anni del divorzio, dell’emancipazione della donna, ma anche del terrorismo e degli scontri di piazza, anni di trasformazione e di fermenti creativi rivissuti attraverso gli snodi della vita privata e professionale di Irene.