E’ il classico gioco della matrioska dove cosiddette società cartiere, in altre parole di comodo e non realmente operative, emettono fatture fra loro relative a operazioni inesistenti ai fini dell’evasione fiscale così da coprire il volume di affari che ruota attorno alla reale attività. L’ultimo “castello” societario finito sotto la lente della Procura di Campobasso riguarda ancora una volta la compravendita di auto e nel caso specifico un noto rivenditore del capoluogo molisano. Sette i soggetti, sei uomini e una donna, quasi tutti di Campobasso, fra i 37 e i 54 anni, che a vario titolo sono indagati per bancarotta fraudolenta, reati fiscali, sostituzione di persona e violazioni in materia di documentazione amministrativa. In particolare il principale indagato, legale rappresentante fra il 2008 e il 2016 della società principale finita al centro dell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Viviana Di Palma, in concorso con quello che per gli inquirenti è stato il legale rappresentante formale fra il 2016 e il 2017 e con il socio unico, avrebbe contribuito a far “collassare” la società, dichiara fallita dal Tribunale di Campobasso nel febbraio del 2017, attraverso distrazioni di beni, bonifici alle società “amiche”, prelievi e spese ingiustificate, oltre che attraverso una serie di operazioni ritenute dalla Procura inesistenti o comunque finalizzate all’evasione, per importi complessivi che si aggirerebbero intorno ai 4 milioni di euro. Inoltre, sempre il principale indagato, per coprire una serie di acquisti intracomunitari di veicoli, avrebbe attestato falsamente che gli stessi sarebbero avvenuti tra privati, ai fini dell’evasione dell’Iva. Ancora lui e un altro indagato, entrambi legali rappresentanti in periodi diversi di un’altra società collegata, ai fini dell’immatricolazione delle autovetture di provenienza comunitaria senza il versamento dell’Iva, avrebbero prodotto e depositato documenti falsi presso la Motorizzazione Civile, all’insaputa degli acquirenti, operando di fatto una sostituzione di persona e in alcuni casi facendo risultare che questi ultimi avessero sottoscritto il contratto di acquisto fuori dal Molise, addirittura in Germania o in Belgio. Nelle scorse ore alle sette persone finite nel mirino della Procura è stata notificata la conclusione delle indagini. Entro venti giorni avranno la possibilità di presentare memorie difensive o presentarsi presso il magistrato per sottoporsi ad interrogatorio in presenza del loro avvocato.
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