Il progetto InVestiamoci ha collezionato un successo dopo l’altro, decretandone la buona riuscita. Iniziato alla fine del 2019, la durata prevista era stata di 12 mesi e nel bene e nel male, affrontando una pandemia nel mentre, è giunto al termine. InVestiamoci, realizzato dal Centro Studi Agorà diretto da Mina Cappussi, ha visto la collaborazione di soggetti esterni, quali il Coordinamento Nazionale Insegnanti Specializzati (C.N.I.S.), l’associazione socio-culturale Ippocrates, e il sostegno incondizionato della Chiesa Valdese, che sta facendo moltissimo per i territori, investendo i fondi dell’Otto per Mille in progetti socio-culturali in Italia e all’estero. L’obiettivo principale del progetto era quello di creare a Bojano un laboratorio artigianale di sartoria, in cui impiegare i diversamente abili nella realizzazione di abiti sartoriali su misura, anche per disabili, per promuovere la loro inclusione sociale, le loro capacità manuali; sensibilizzare la comunità sulle disabilità e sostenere i destinatari nella gestione della patologia, stimolando nuove competenze, utili per avere opportunità lavorative. In parole povere, il fine ultimo era migliorare le condizioni di vita di soggetti affetti da disabilità. A distanza di un anno, il progetto può dirsi pienamente riuscito. Affiancati da professionisti del settore moda, i partecipanti si sono destreggiati tra corsi di formazione di design, moda, taglio e cucito, curati da Maria Notartomaso ed Eliana Cappussi, assieme a due tutor d’eccezione, realizzazione capi di abbigliamento sartoriale e attività di pubblicizzazione e vendita dei prodotti confezionati. Gli incarichi si sono scontrati, però, con l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus che ha invaso il mondo. E, così, i partecipanti e gli organizzatori, insieme, si sono dati da fare per prestare il proprio aiuto, confezionando mascherine, nel momento in cui ne erano disponibili poche per la popolazione, e donandole agli anziani della casa di riposo dei SS Cuori di Gesù e Maria, di Bojano. La pandemia ha rallentato le consegne, ma non l’entusiasmo. Nel progetto anche un addetto ai social, l’addetto al sito internet, un coordinatore, un responsabile comunicazione e tanti giovani volontari.
Gli obiettivi raggiunti
Nonostante ciò, InVestiamoci ha raggiunto e, possiamo dire, superato gli obiettivi prefissati. In sintesi, grazie al progetto è stato creato un laboratorio sartoriale capace di autosostenersi, in cui i disabili possano lavorare ed essere orgogliosi del proprio lavoro, raggiungendo i propri obiettivi di inclusione sociale, di autonomia economica, di integrazione a più livelli; sono stati creati prodotti che non sono solo capi d’abbigliamento, ma l’espressione della volontà di ragazzi disabili che vogliono farcela vivendo del proprio lavoro; è stato realizzato un percorso di formazione che ha consentito ai disabili di acquisire quelle competenze e conoscenze professionali necessarie per saper fare e sapersi proporre sul mercato del lavoro; è stato realizzato un progetto replicabile in altri contesti e territori improntato sul format formazione/affiancamento e sviluppo dell’autoimprenditorialità. Più di ogni altra cosa, però, è stato dimostrato che la disabilità non è un limite e che i disabili sono una risorsa e, per questo, devono essere inclusi attivamente nella vita del paese. Novità per il futuro? Ce ne saranno sicuramente. L’organizzazione è già al lavoro per nuovi progetti.