Serpeggia tantissima delusione ed amarezza tra i lavoratori di Atm i quali avevano dato fiducia al nuovo corso dell’assessore regionale ai trasporti Quintino Pallante e alla sua manifestata e ferrea volontà di porre fine una volta per tutte a questa assurda querelle che si trascina da vent’anni e che vede i lavoratori obbligati a rivolgersi mensilmente ai propri legali e a ricorrere a decreti ingiuntivi per vedersi garantire il pagamento della retribuzione. “Ancora una volta – sostengono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporto e Ugl Autoferro – l’azienda si sta mostrando molto più forte delle deboli intimidazioni dell’assessore che in più di un’occasione e persino in una recente riunione in Prefettura era arrivato a minacciare formalmente (e con tanto di verbale al seguito) sia la rescissione del contratto con Atm qualora fossero perdurate le irregolarità nel pagamento degli stipendi ma anche di avvalersi, come Regione Molise, del potere sostitutivo nel pagamento delle retribuzioni ai dipendenti ai sensi dell’Art.30 c.6 del Decreto Legislativo 50/2016”.
I LAVORATORI CONTINUANO A SEGNALARE LE INADEMPIENZE MA GLI STIPENDI NON ARRIVANO
“Nonostante le ripetute segnalazioni (con quella del 2 febbraio 2021 siamo arrivati alla 6^ segnalazione formale) che i lavoratori di Atm continuano imperterriti e formalmente ad indirizzare via pec al presidente della Regione, all’assessore ai trasporti e al direttore del IV dipartimento e allo scopo di ufficializzare la mancata retribuzione dell’ultima mensilità nonché di quelle pregresse – continuano i sindacati, – la situazione sta addirittura precipitando dal momento che i più fortunati avanzano ad oggi le mensilità di dicembre 2020 e gennaio 2021, quelli invece meno fortunati avanzano oltre a quelle predette anche la XIII mensilità 2020 e svariate mensilità degli anni pregressi (2019/2020). Così come non hanno sortito alcun effetto le ulteriori richieste avanzate dallo stesso assessore Pallante sempre nell’incontro in Prefettura dello scorso 4 gennaio al fine di ottenere dall’impresa – entro cinque giorni – la trasmissione dei cedolini degli stipendi degli ultimi cinque anni di tutti i lavoratori e dai quali si possa rilevare il regolare pagamento delle retribuzioni, nonché l’elenco completo dei dipendenti utilizzati per espletare i servizi di trasporto locale oggetto di contribuzione regionale. Anche queste richieste, da quanto ci è dato sapere, non hanno avuto l’effetto e il riscontro auspicati”.
SCIOPERO PER L’8 FEBBRAIO E PRESIDIO DEI LAVORATORI DAVANTI AI CANCELLI DI ATM
Ai lavoratori e alle stesse organizzazioni sindacali non rimane che ricorrere all’unico strumento di difesa a propria disposizione che è quello dello sciopero e della mobilitazione. “Inizieremo con l’azienda – spiegano i sindacati – con una prima azione di sciopero di 4 ore proclamata per lunedì 8 febbraio dalle 9.00 alle 13.00 e con la contestuale organizzazione di un presidio di lavoratori che sosterrà in segno di protesta durante lo sciopero nei pressi della sede ATM di Ripalimosani. Sarà l’antipasto di una mobilitazione più ampia e che, in relazione alle mancate risposte da parte della Regione, inevitabilmente e nei prossimi giorni, sarà indirizzata anche alle Istituzioni regionali”.
E ANCHE SULLA BIGLIETTAZIONE LA REGIONE TACE MENTRE L’INAIL RICONOSCE L’INFORTUNIO SUL LAVORO A CHI HA CONTRATTO IL COVID
Anche rispetto alle problematiche concernenti la sicurezza anti-covid e, nello specifico, all’obbligo imposto da alcune aziende agli autisti di effettuare un servizio ad alto rischio di contagio quale la bigliettazione all’utenza, non si registrano prese di posizione da parte della Regione Molise. “Mentre continuano ad arrivare provvedimenti di sospensione di almeno due giorni agli autisti “inadempienti” – aggiungono Cgil, Cisl, Uil e Ugl, – registriamo a riguardo ben cinque casi di infortunio che l’Inail di Milano nei giorni scorsi ha riconosciuto ad altrettanti lavoratori dei trasporti (trattasi di ferrovieri) che hanno contratto il COVID-19 durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Addirittura ad uno di loro è stato corrisposto un cospicuo indennizzo per le complicanze vascolari e i danni permanenti causati dalla polmonite bilaterale interstiziale. Una decisione che dovrebbe far riflettere le aziende ma soprattutto la Regione Molise e gli stessi cittadini utenti. A tale riguardo abbiamo realizzato un opuscolo informativo sul tema e che costituisce anche una richiesta di collaborazione nei confronti dell’utenza”.