Ore 16.45. Tragedia assurda quella verificatasi nella tarda mattinata di oggi nel territorio di Ferrazzano dove un giovane campobassano di appena 21 anni si è tolto la vita, nella sua abitazione, in una contrada del paese. A fare la drammatica scoperta sarebbe stato il nonno del ragazzo, che avrebbe compiuto l’estremo gesto nel più classico dei modi, utilizzando del materiale elettrico. Inutili i primi soccorsi e il successivo intervento dei sanitari della Croce Azzurra. Per il 21enne non c’era più nulla da fare. La famiglia è distrutta, costretta ad affrontare dopo due anni il dramma nel dramma. Il ragazzo era indagato per un presunto episodio di violenza sessuale risalente al Capodanno del 2019 ai danni di un’amica, coetanea, anche lei campobassana. Una vicenda che fece molto scalpore, generando dolore e sgomento nelle rispettive famiglie, ma anche nell’opinione pubblica. Il 21enne, stando alla denuncia, quella mattina avrebbe approfittato di lei al termine della lunga notte di Capodanno passata insieme alla loro comitiva e dopo essersi appartati con l’auto in una zona periferica della città. Cosa è successo in quella macchina lo hanno raccontato, con versione differenti, i due protagonisti di questa brutta storia agli inquirenti, ai loro cari e ai rispettivi avvocati. Secondo la vittima un approccio sessuale di lui e rifiutato da lei sarebbe sfociato in violenza, con vestiti strappati e macabri dettagli che sono finiti a verbale. L’amico “orco”, o quello che appariva dipinto come tale, ha fin da subito respinto le accuse, parlando di atti consensuali. Stabilire la verità non era cosa scontata. In pochi giorni il quadro accusatorio è stato messo in discussione e il 21enne è rimasto indagato a piede libero. Alcuni elementi probabilmente non convincevano del tutto il magistrato inquirente. Sono seguiti riscontri, perizie, interrogatori, incidenti probatori. A luglio del 2020, al termine delle indagini, il ragazzo è stato “scagionato” dal pubblico ministero Francesco Santosuosso che ha chiesto al giudice l’archiviazione della sua posizione. Il gip Roberta D’Onofrio alcuni giorni fa, dopo essersi riservata per leggere bene le carte e prendere una decisione, non ha accolto la versione del pm, ritenendo che la vicenda dovesse essere affrontata nel merito in udienza preliminare, di fronte ad altro giudice. Il 21enne, dopo la notizia della mancata archiviazione, uscita anche su alcuni media locali, probabilmente non ha retto il colpo. Dopo due anni da incubo durante i quali la sua vita è cambiata, quando forse pensava di esserne uscito, ha evidentemente visto riaprirsi la porta dell’inferno. In un momento di debolezza avrebbe deciso di farla finita. La ricostruzione è al vaglio dei Carabinieri. (seguono aggiornamenti)
Ultim’ora. Shock in città, accusato di violenza sessuale si toglie la vita 21enne campobassano. Il gip aveva respinto la richiesta di archiviazione del pm
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