Il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone ha espresso soddisfazione per l’approvazione all’unanimità, da parte dell’Assise, di due ordini del giorno concordati in sede di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle regioni e delle Provincie autonome, su proposta del Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata per la promozione della legalità. “Un buon esempio di unità di intenti – ha detto Micone – su tematiche importanti e qualificanti, dimostrata da tutte le forze politiche presenti in Consiglio”. I due atti di indirizzo sono stati sottoscritti, oltre che dal presidente, anche dai consiglieri Micaela Fanelli e Andrea Di Lucente e sono stati presentati all’Aula dal consigliere Vittorio Nola, che ha partecipato in rappresentanza del Molise al Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata per la promozione della legalità. In particolare con il primo ordine del giorno, avente ad oggetto “Adesione al progetto “Liberi di scegliere””, l’Assise prende atto che allo scopo di contrastare i fenomeni di devianza giovanile, dal 2012 in Calabria, su iniziativa del Tribunale per i minori di Reggio Calabria, è stato promosso il progetto “Liberi di scegliere”, finalizzato alla rieducazione e al reinserimento di minori e giovani provenienti da contesti di criminalità organizzata attraverso la realizzazione di percorsi personalizzati di sostegno ed inclusione sociale. Pertanto il Consiglio impegna il presidente della Giunta regionale:
– a valutare l’opportunità di attuare il medesimo progetto “Liberi di scegliere” anche nella regione Molise, fermo restando le differenze esistenti nel contesto territoriale, ovvero ad operare interventi sulle legislazioni volti a consentire la realizzazione di progetti di accoglienza per i minori coinvolti in situazioni difficili;
– alla stregua di quanto avvenuto in Calabria, ad avviare le procedure necessarie per la sottoscrizione di un protocollo prendendo i contatti con le Corti di Appello ed i Tribunali per i minori competenti, nonché con le Direzioni regionali dei Ministeri coinvolti e le Conferenze Episcopali regionali;
– a favorire la più ampia diffusione e conoscenza del progetto attraverso efficaci canali di comunicazione.
Mentre con il secondo ordine del giorno, avente ad oggetto “Emergenza Covid-19 e ripresa economica: misure di contrasto a fenomeni di corruzione e tentativi di infiltrazioni mafiose“, il Consiglio regionale impegna il presidente della Regione a:
– porre particolare attenzione alle azioni nella lotta contro il riciclaggio attraverso gli strumenti di cui al Decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 90, in relazione ad autorizzazioni e concessioni, affidamenti di lavori, forniture e servizi, sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici, ossia, ai procedimenti amministrativi più a rischio;
– supportare il sistema delle imprese per snellire e velocizzare la fase di accesso al credito e ai finanziamenti previsti dai provvedimenti per far fronte all’emergenza, anche attraverso l’avvio di una più efficace interlocuzione con gli istituti bancari e una maggiore responsabilizzazione e coinvolgimento degli stessi nel processo di sostegno all’economia legale, nonché tramite la tracciabilità dei flussi finanziari, così da poter scongiurare e depotenziare il rischio che le mafie operino come linee di credito parallele e illegali;
– avviare una sistematica e capillare campagna di comunicazione, informazione e sensibilizzazione rivolta agli imprenditori di ogni dimensione e dei diversi settori interessati direttamente o indirettamente dalla crisi, ai liberi professionisti, ai lavoratori e a tutti i cittadini e le famiglie colpite dalle difficoltà e dalle ripercussioni economiche dell’emergenza sanitaria, con il supporto della rete degli Uffici Territoriali Regionali e in collaborazione con le Camere di Commercio, le Organizzazioni ed Associazioni. La campagna, elaborata anche con il supporto delle Università e delle associazioni più accreditate, sarà finalizzata ad allertare e ad istruire i diversi destinatari sui pericoli e sulle insidie che le attuali circostanze alimentano, nonché a fornire i necessari strumenti di conoscenza e di riconoscimento delle più comuni modalità di avvicinamento delle organizzazioni mafiose e dei tentativi di infiltrazione criminale nei settori dell’economia, del lavoro e delle professioni, nell’ottica della prevenzione, dell’emersione e del contrasto;
– intercettare i bisogni e le segnalazioni di tutti i soggetti che hanno subito o che potrebbero subire tentativi di avvicinamento da parte delle organizzazioni criminali, vittime o potenziali vittime di usura, estorsione e/o altre attività illecite, di condizionamenti, pressioni e intimidazioni, o che semplicemente, trovandosi in situazione di necessità e/o di difficoltà economica a fronte ed a seguito dell’emergenza, risultano maggiormente esposti a possibili azioni o tentativi di azioni criminali. Tali segnalazioni saranno contestualmente condivise con le forze dell’ordine, agevolando ove possibile una forma di collaborazione con le istituzioni e le associazioni senza fini di lucro che si occupano di assistenza alle vittime di usura e di estorsione sul territorio regionale;
– attivare procedure meno farraginose, applicando una digitalizzazione sempre più accurata dei diversi processi amministrativi, specialmente per sgravare gli enti pubblici con particolare sguardo alle realtà comunali, preservando il ruolo di sicurezza e di legalità;
– valutare l’opportunità di istituire un registro pubblico telematico, che raccolga e centralizzi i dati e le informazioni relative ai soggetti accreditati per la fornitura e/o produzione di dispositivi specifici Covid-19, prevedendo dei requisiti di qualità e di certificazione e di sicurezza, oltre al registro dei soggetti erogatori dei servizi connessi, quali ad esempio le imprese di pulizia, smaltimento rifiuti o servizi in genere che adottino e certifichino standard lavorativi che garantiscano l’utilizzo di prodotti di qualità certificati, nonché di misure necessarie per il contenimento del contagio, e di rispetto delle norme, anche attraverso lo strumento dell’autocertificazione;
– sensibilizzare gli enti locali sul pericolo che i sussidi pubblici vadano a finanziare associazioni mafiose, in considerazione del fatto che il gioco d’azzardo e lo spaccio di droga proseguono in questo periodo di pandemia assumendo forme ancora più profondamente illecite e nascoste, invitandoli pertanto a sostituire le assegnazioni di contributi economici ai soggetti ludopatici o tossicodipendenti con buoni spesa o con altre tipologie di assegnazioni non pecuniarie a titolo corrispettivo anche per l’esecuzione di lavori socialmente utili.