Questa mattina – venerdì 12 febbraio – si è celebrata presso il Tribunale Penale di Campobasso in composizione monocratica la prima udienza del processo a carico di una commerciante del capoluogo a cui la Procura della Repubblica ha contestato, all’esito di approfondite indagini, il reato di “manovre speculative su merci” previsto e punito dall’art. 501 bis del codice penale. Come si legge nel capo di imputazione, la titolare dell’attività commerciale di vendita all’ingrosso di medicinali e materiale sanitario è accusata di aver compiuto reiteratamente, durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria Covid-19, delle “manovre speculative, finalizzate a determinare un aumento ingiustificato dei prezzi di prima necessità”, vendendo “nr. 1000 mascherine monouso protettive del viso” con aumenti di prezzo nell’ordine dell’83,80 %. Il procedimento penale ha avuto origine anche da una serie di denunce e segnalazioni, sporte, tra gli altri, anche dal Codacons, associazione nazionale di utenti e consumatori, oggi ammesso quale parte civile nel processo penale, assistito e difeso dagli avvocati Massimo Romano (in basso) e Luca Di Carlo. “Il costrutto accusatorio è completamente infondato e lo dimostreremo nel corso della causa”, commenta l’avvocato difensore della donna, Nicola Cerulli (seconda foto in basso). Prossima udienza il 25 maggio, quando il processo entrerà nel vivo.
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