“In fatto di cattive notizie, il Molise non è secondo a nessuno”. È la premessa dell’ultima denuncia dei sindacati dei trasporti che condannano l’ultimq determina del IV Dipartimento della Regione in merito alla rimodulazione del servizio per la zona rossa. Un invito non imoosto in maniera univoca ma a discrezione delle singole aziende di trasporto locale. “Non ci facciamo mancare nulla – continuano i sindacati, – siamo zona rossa, ricorriamo ai commissari in sanità, chiudiamo le scuole, chiediamo l’intervento dell’esercito, mandiamo i malati da terapia intensiva a fare un giro in elicottero e chiediamo aiuto ad ospedali di altre regioni e nel caso del trasporto pubblico, accettiamo di buon grado persino gli autobus rottamati dalle altre regioni. Riguardo alle buone notizie possiamo affermare, senza timore di smentita, che il popolo molisano non ne riceve da anni. Gli aiuti al Molise vengono drenati e fatti evaporare a monte. A valle ci lecchiamo le ferite e, con spirito di sacrificio, cerchiamo di resistere. La conferma di quanto affermiamo, è arrivata proprio oggi con la DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE DEL IV DIPARTIMENTO N. 32 DEL 28-02-2021, riguardante la rimodulazione dei servizi di trasporto pubblico locale nella nostra regione. Le misure che la determina contiene sono quelle tipiche di una zona rossa e sicuramente sono già state sperimentate in altri territori che, prima di noi, hanno dovuto fare i conti con il diffondersi della pandemia. Tuttavia la prerogativa tutta molisana, è che la rimodulazione del servizio è lasciata alle aziende, come del resto è sempre stato fatto in passato. L’ente appaltante dispone ma non decide, rinunciando per conclamata incapacità alla sua fondamentale funzione di programmazione dei servizi e di controllo sull’operato delle ditte affidatarie. Una implicita abdicazione dei ruoli. A beneficio dei non addetti ai lavori, l’effetto finale di questo gioco di prestigio, è che ad essere penalizzati saranno come sempre gli utenti e gli autisti del trasporto pubblico, i primi godranno di un servizio che non hanno mai avuto modo di condividere, i secondi avranno stipendi decurtati e corrisposti con i lunghi tempi di INPS. Le aziende ridurranno i costi sul personale e sul carburante ed inoltre avranno confermati i compensi degli anni precedenti la pandemia senza alcuna decurtazione, ma addirittura con l’ulteriore aiutino sui mancati introiti da bigliettazione. Visti i tempi grami che viviamo, da una Regione capace di governare i propri processi amministrativi, ci saremmo aspettati maggior attenzione per i soggetti deboli del settore. Purtroppo nel Molise non è così, la nostra tradizione di gente che sopporta con dignità autorizza questi insopportabili connubi tra amministratori pubblici ed imprenditori privati”.
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