La relazione tra consumo di sale, ipertensione e rischio cardiovascolare è ampiamente riconosciuta. Moltissimi studi hanno dimostrato che la riduzione, anche solo moderata, del consumo di sale è associata a una riduzione importante della pressione arteriosa e attraverso quest’ultima alla prevenzione di un numero significativo di eventi cardiovascolari, in primo luogo l’ictus cerebrale, l’infarto e lo scompenso cardiaco. La riduzione del consumo di sale rimane dunque saldamente al primo posto tra le modificazioni raccomandate dello stile di vita nelle ultime linee guida europee ed americane per l’ipertensione e la prevenzione cardiovascolare. Proprio per aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’importanza di consumare sale in moderazione, la World Action on Salt, Sugar & Health (WASSH) organizza ogni anno la Settimana Mondiale per la Riduzione del Consumo di Sale dedicata proprio a questo tema e che anche quest’anno vede l’adesione della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e il Gruppo Intersocietario Meno Sale Più Salute. La campagna, organizzata in tutto il mondo, si svolge dal 8 al 14 marzo con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sulle modalità pratiche per la riduzione del consumo di sale. I dati che provengono da una recente indagine della SINU sono tutt’altro che incoraggianti. Per quanto la conoscenza sul corretto uso del sale nell’alimentazione sia aumentata negli ultimi anni, il comportamento reale degli Italiani è molto meno soddisfacente. Inoltre l’uso del sale iodato risultato tuttora insufficiente (solo il 50%) in ambito domestico e poco praticato dall’industria alimentare.
La campagna WASSH 2021 mette a fuoco in modo particolare il valore di spezie ed aromi nell’accompagnare e favorire la diminuita utilizzazione del sale per conferire sapore agli alimenti (“Meno Sale e Più Sapori”): a questo scopo la SINU diffonderà nel corso della Campagna alcuni video, preparati con la generosa e disinteressata collaborazione di alcuni chef di chiara fama, che hanno lo scopo di sottolineare la possibilità di preparare alcuni noti piatti della nostra tradizione mediterranea evidenziando i sapori naturali degli alimenti ed utilizzando quanto meno sale possibile. Le relative ricette saranno disponibili sul sito web della SINU (www.sinu.it) insieme alle indicazioni e ad utili consigli per ridurre il nostro consumo di sale senza sacrificio alcuno. “Le spezie sono alla base della piramide alimentare mediterranea e rappresentano una valida alternativa all’uso del sale – commenta Marialaura Bonaccio, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli e referente della sezione regionale Molise-Puglia della SINU. – Proprio di recente, i dati dello studio Moli-sani hanno mostrato che il consumo regolare di peperoncino contribuisce a ridurre in maniera importante il rischio di mortalità per cause cardiovascolari. Un motivo in più per abbandonare la saliera e fare spazio ad erbe e aromi nella nostra cucina”. “Il mantenimento di corrette abitudini alimentari è ancora più cruciale in un momento delicato come quello che stiamo vivendo – aggiunge Licia Iacoviello, direttore del Dipartimento e professore ordinario di Igiene all’Università dell’Insubria. – La dieta infatti contribuisce in maniera importante al funzionamento ottimale del sistema immunitario e può quindi avere un ruolo nell’infezione da SARS-COV2. Inoltre, negli ultimi mesi assistiamo ad un aumento del tempo impiegato nella preparazione dei pasti a casa e questo può rappresentare una buona occasione per prestare maggiore attenzione alle quantità di sale che impieghiamo in cucina e a tavola”.
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