Con una nota inviata all’onorevole Annaelsa Tartaglione, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Roberto Di Baggio ha portato all’attenzione del Governo una serie di iniziative legate alla procedura agevolativa prevista dal Decreto Rilancio. In primis ha richiesto l’attivazione di un minicondono edilizio per risolvere il problema delle lievi difformità edilizie che tanti problemi stanno creando alle imprese e ai privati cittadini che intendono usufruire del bonus fiscale del 110% per le ristrutturazioni. “E’ sintomatico che spesso vi siano delle lievi difformità tra i progetti depositati presso i Comuni e lo stato di fatto di molte civili abitazioni: ciò rende impercorribile l’attivazione del Superbonus Edilizio del 110% previsto dal Decreto Rilancio e scoraggia molti cittadini ad attivare le procedure. Sarebbe auspicabile pertanto prevedere, da parte del Governo, l’attivazione di un “minicondono edilizio” volto a sanare, appunto, lievi difformità così da consentire a tutti di procedere alle ristrutturazioni usufruendo dell’agevolazione del 110%. Infatti, molti cittadini hanno acquistato gli immobili negli anni 80/90 allorquando non era obbligatoria l’esibizione dei titoli abilitativi edilizi per procedere al rogito notarile: ciò ha determinato che diversi proprietari oggi, inconsapevolmente, si ritrovano piccoli abusi sulla proprietà dei quali ignoravano l’esistenza. Si verifica quindi una situazione paradossale: scoprire oggi una difformità edilizia e non poter accedere alle procedure agevolative previste dal superbonus. Oltre il danno la beffa. Quindi, l’attivazione di un minicondono in questo periodo difficile anche dal punto di vista economico significherebbe snellire la procedura e contemporaneamente, grazie alle numerose richieste che pervengono agli uffici comunali, rimettere in moto l’economia del comparto edilizio, ormai ferma da anni, a beneficio della qualità del patrimonio edilizio, che verrebbe riqualificato grazie ai numerosi interventi migliorativi, e con uno slancio in termini economici che darebbe nuova linfa all’economia locale”. Anche per questi motivi, Di Baggio conclude la sua missiva con la richiesta ancora di una proroga della misura agevolativa almeno per ulteriori 12/24 mesi, anche per riuscire a soddisfare la mole di richieste che giungono quotidianamente presso gli uffici tecnici comunali, alle prese con un notevole incremento del carico di lavoro e che si ripercuote sui tempi di evasione del lavoro ordinario d’ufficio.
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