Alla fine la sentenza per la postazione Polfer di Campobasso è arrivata. Dopo Pasqua il capoluogo molisano perderà la sua “sentinella” della stazione ferroviaria, considerata uno dei punti sensibili della città. Il provvedimento firmato dall’ex capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, è stato registrato nei giorni scorsi presso la Corte dei Conti, nell’ambito della decennale spending review che ha interessato anche la sicurezza e le forze dell’ordine. Ciò significa che la decisione è irreversibile. Una chiusura preventivata già con la Legga Madia e che porta a 3 le postazioni di Polizia sparite nel giro di pochi anni in Molise (prima era toccato al distaccamento della Polstrada di Larino e alla Polfer di Isernia), lasciando in regione, per quanto riguarda la Polizia Ferroviaria, solo quella di Termoli, considerata ancora strategica per l’enorme traffico ferroviario sulla dorsale adriatica. Cosa ne sarà degli agenti? E quali conseguenze per i cittadini?
“C’è grande delusione e sconforto“, commenta amaro Giovanni Alfano (foto in basso), segretario regionale del Coisp. “Purtroppo la decisione era nell’aria. Come sindacato ci siamo mossi per osteggiare fino all’ultimo questa chiusura, sensibilizzando la politica e i cittadini. Ogni iniziativa è stata vana“.
Quanti sono e che fine faranno gli agenti della Polfer di Campobasso?
“Parliamo di una quindicina di colleghi che saranno riassorbiti nell’ambito della provincia. Andranno a ricoprire posti in altri reparti o compartimenti della Polizia di Stato. Se da una parte sarà a loro evitato il disagio di un possibile trasferimento, dall’altra ci saranno forti conseguenze“.
In che senso?
“Perché andranno a ricoprire posti che in questo momento sono già al limite del personale previsto, allungando di fatto i tempi per le liste di coloro che attendono di rientrare in Molise. Chi ha chiesto il trasferimento qui mediamente impiegherà 3 anni in più“.
Quali invece le conseguenze per la popolazione?
“Verrà a mancare una postazione stabile importantissima a livello di prevenzione e repressione all’interno della stazione ferroviaria. I colleghi della Polfer hanno fatto finora un buon lavoro e svolto tante operazioni e attività rivelatesi utilissime. Ora la Questura dovrà fornire una forte vigilanza dall’esterno, garantendo comunque una presenza costante, altrimenti col tempo la situazione rischia di sfuggire di mano. Non sarà facile perché ciò vuol dire caricare di maggiore lavoro le Volanti, già impegnate in tanti altri punti della città. La coperta insomma si fa corta e il cittadino in futuro ne risentirà. Riteniamo che Ferrovie dello Stato debba ricorrere alla vigilanza privata, visto il problema di ordine e sicurezza pubblica che lascerà questa decisione“.