La Procura di Campobasso ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale e omissione di soccorso a carico del 28enne operaio di Baranello che la notte fra Natale e Santo Stefano del 2019 investì con la sua Alfo Romeo la 35enne Nicoletta Valente lungo Corso Umberto I a Vinchiaturo. La vittima, nota parrucchiera del posto, sposata, morì due giorni dopo in ospedale. Nelle scorse ore il pubblico ministero ha notificato l’avviso di conclusioni indagini al giovane indagato, che ora avrà venti giorni di tempo per presentare memorie difensive e richieste specifiche, fra cui quella di essere sottoposto ad interrogatorio. “Dobbiamo studiare tutte le carte prima di definire la strategia difensiva“, ha tagliato corto l’avvocato Giuseppe Fazio, che difende la posizione del 28enne insieme alla collega Tiziana Giarrusso. L’episodio generò un grande dolore nell’intera comunità molisana, sia per la giovane età della vittima, sia perché Nicoletta era molto conosciuta, in particolare a Vinchiaturo, dove viveva da anni, a San Giuliano del Sannio, suo paese di origine, e a Campobasso, dove aveva tanti amici. Era circa l’una e trenta della notte fra Natale e Santo Stefano quando la 35enne mentre attraversava la strada all’altezza del bar venne travolta da un’auto in corsa. Il conducente non si fermò per soccorrerla. “Ho avuto paura“, dichiarerà il giorno successivo alle forze dell’ordine dopo essersi costituito. La giovane, agonizzante a terra, venne soccorsa poco dopo da alcuni amici e passanti, e successivamente trasportata d’urgenza in ospedale. Purtroppo il suo quadro clinico era troppo grave. Al 28enne, che risultò negativo ai test alcolemico e tossicologico, fu ritirata la patente, mentre la sua auto e il suo cellulare furono posti sotto sequestro. Resta indagato a piede libero, in attesa dell’udienza preliminare.
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