Mentre imprenditori e commercianti hanno chiesto a gran voce e in parte – o una parte di loro – ottenuto piccoli sostegni economici e/o riduzioni fiscali dallo Stato, c’è una categoria che oggi si sente più danneggiate di tante altre, in quanto le tasse invece che diminuire sono aumentate, e anche in maniera considerevole. Si tratta dei negozianti di sigarette elettroniche che si sono visti ridurre ulteriormente le loro entrate per via di una nuova imposta. Una delle voci di denuncia in Molise è quella di Danilo Maio, titolare di attività in regione dedicate alle sigarette elettroniche e socio del Consorzio “Unis – Unione Negozianti Indipendenti Svapo”. Come i suoi colleghi molisani e del resto d’Italia, l’appello del giovane commerciante è quello di una celere inversione di rotta, anche al fine di non favorire il commercio illegale online.
“Oggi, come ormai da troppo tempo – si legge nella nota nazionale del consorzio Unis – assistiamo a quella che sembra la volontà del Legislatore di affliggere anziché regolare un settore fino a qualche anno fa in espansione e foriero di nuovi posti di lavoro e piccole nuove imprese. Tanto più grave che questo avvenga in piena emergenza Covid Sars-19. Il comparto dei vaporizzatori personali e tutta la filiera fino al consumatore, è l’unico settore che dal primo gennaio 2021, in piena emergenza pandemica, ha visto aumentare del 50% la pressione fiscale sotto forma di Imposta di Consumo sui Prodotti Liquidi da Inalazione. Invece di porre fine alle palesi situazioni di illegalità segnalate negli anni ad ADM, come l’acquisto personale transfrontaliero via internet in barba a tutte le normative imposte ai DF Italiani, ed invece di tutelare gli esercizi specializzati su strada al pari delle rivendite di tabacchi, il Legislatore preferisce spremere là dove è più facile, a discapito della tutela della salute pubblica. Ad oggi, dopo anni di segnalazioni, non capiamo come sia ancora possibile acquistare tramite internet liquidi da inalazione con nicotina in formato ben oltre i 10 ml imposti dalla TPD! Parimenti non capiamo come sia possibile che improvvisati chimici possano vendere INDISTURBATI tramite i social liquidi in formati totalmente illegali e perfino autoprodotti! Mentre Paesi come l’Inghilterra, tramite la propria delegazione al Cop 9 dell’Fctc (nona Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco), minacciano di tagliare i finanziamenti all’OMS in caso non si applichi alla sigaretta elettronica una regolamentazione proporzionata ai rischi e basata sulle evidenze scientifiche che ne dimostrano la minor tossicità del 95% rispetto al tabacco combusto, ADM, con il silenzio del Ministero della Salute e di tutta la politica, percorre la via opposta“.
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