E’ successo ancora e puntualmente alla nostra redazione è arrivata una nuova segnalazione. Una coda di automobilisti è rimasta ad attendere per circa mezzora al passaggio a livello di Matrice, lungo la SS87, prima che sopraggiungesse il treno e le sbarre si alzassero per permettere alla viabilità di riprendere regolarmente. L’episodio è successo nella giornata di ieri ma il disagio è sostanzialmente una prassi quotidiana da quando la tratta Campobasso-Termoli ha riaperto e non riguarda solo l’incrocio strada-binari nel territorio di Matrice. Molti utenti, infuriati, si sono detti stanchi di queste bibliche attese. Mentre a finire nel mirino di una simile situazione è innanzitutto la Regione, che ha voluto a tutti i costi far riattivare una tratta che non ha conosciuto consistenti migliorie rispetto all’ultima chiusura, gli automobilisti si chiedono perché le sbarre del passaggio a livello vengono chiuse con largo anticipo se il treno tanto atteso consiste in una lenta e obsoleta carrozza e non certo in un rapido Frecciarossa. Abbiamo interrogato Ferrovie dello Stato per avere delucidazioni. Innanzitutto ci è stato confermato che non si è registrato alcun guasto.
Il problema è, per così di dire, di impostazione, ossia è programmato un tempo standard per garantire la massima sicurezza agli utenti che attraversano i binari. Ciò significa che a prescindere dal “modello”, dalla sua età e dalla sua velocità, quando un treno è destinato a transitare per un passaggio a livello, da un certo momento in poi scatta automaticamente la chiusura delle sbarre. Modificare il “timer” è un’operazione più complicata di quanto si possa immaginare. Sarebbe necessario un cosiddetto upgrade (alla lettera, aggiornamento) tecnologico, previsto solo in alcune tratte ferroviarie italiane dotate di tecnologie più avanzate. Quali solo le possibilità, per il futuro, al fine di evitare disagi per gli automobilisti? La prima: rimanendo sul piano dell’avanzamento tecnologico, andrebbe rivista l’intera tratta Campobasso-Termoli, con studi e interventi strutturali che comporterebbero innanzitutto una nuova chiusura. Ricordiamo che il percorso ferroviario dal capoluogo alla costa non è elettrificato. La seconda: riguarda un cambiamento in atto in tutto il Paese, ossia l’abbattimento dei passaggi a livello, che sarebbero sostituiti con sovrappassi, sottopassi e alternative simili. Per renderla attuabile serve però, di volta in volta, l’accordo con gli enti locali. Dei due, il secondo è lo scenario più probabile che potrebbe materializzarsi in punti della Statale 87 come quello all’altezza del bivio per Matrice. E’ anche vero che il futuro di questa tratta resta incerto e i tempi per prendere una decisione da parte della politica potrebbero essere molto lenti. Come i treni che la percorrono.
(foto in evidenza inviata da una lettrice)