Senza lavoro, né con la voglia di continuare gli studi. Ma pronti a rischiare per arrangiare qualche soldo in un’attività che non conosce crisi né tasse da versare allo Stato. I due 21enni campobassani arrestati nel pomeriggio di mercoledì 5 maggio dagli uomini della Polizia di Stato, e finiti ai domiciliari, sono stati chiamati a presentarsi questa mattina nel Palazzo di Giustizia della città a rispondere davanti al giudice Roberta D’Onofrio dell’accusa di detenzione ai fini di spaccio di circa 400 grammi di droga, metà hashish e l’altra metà marijuana, sequestrata dagli agenti fra perquisizioni personali e domiciliari. Al loro fianco l’avvocato difensore Giuseppe Fazio, che nel corso dell’udienza di convalida si è opposto alla richiesta del sostituto procuratore Giuliano Schioppi di confermare la misura cautelare, facendo leva sull’incensuratezza dei suoi assistiti e sull’ipotesi di una forma di controllo meno afflittiva rispetto ai domiciliari. Il gip ha convalidato l’arresto e ha accolto la richiesta del legale, disponendo la remissione in libertà per entrambi i giovani con l’obbligo di dimora a Campobasso e l’obbligo di firma quotidiano in Questura, in attesa della chiusura delle indagini e degli sviluppi del procedimento penale a loro carico.
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