Il broker molisano Gianluigi Torzi è stato tratto in arresto a Londra. Il 42enne, originario di Guardialfiera, trapiantato per anni a Termoli ed ex socio del precedente governatore del Molise, Paolo Frattura, deve rispondere di autoriciclaggio e fatture per operazioni inesistenti. Torzi è comparso oggi davanti a un giudice inglese, che gli ha confermato la misura fissando per il 18 maggio una nuova udienza. Sarà valutata in quella data la richiesta di scarcerazione su cauzione, già avanzata dalla difesa. Il broker era dichiarato formalmente latitante dal giudice di Roma, quando il 12 aprile scorso si era reso irreperibile (il mandato di arresto era stato disposto dal gip di Roma su richiesta dei pm Maria Teresa Gerace e del procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli). Il 42enne è coinvolto nella compravendita del palazzo al numero 60 di Sloane Avenue a Londra per la quale è sotto inchiesta da parte della giustizia vaticana che gli ha contestato profitti illeciti per 15 milioni di euro. Le indagini dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Roma, scaturite dalla richiesta del Promotore di Giustizia del Vaticano, hanno permesso di ricostruire come parte dei 15 milioni di euro bonificati a due società inglesi di Torzi siano stati utilizzati per acquistare azioni di società quotate in Borsa per un importo di oltre 4,5 milioni Azioni che gli avrebbero consentito, dopo pochi mesi, di guadagnare oltre 750.000 euro. I soldi sarebbero anche stati utilizzati per ripianare il debito di 670.000 euro di altre due aziende allo stesso riferibili. Gli investigatori hanno poi ricostruito un giro di fatture false, non collegato all’operazione di Londra, realizzato da Torzi e dal commercialista Giacomo Capizzi (accusato anche di autoriciclaggio) con i commercialisti di riferimento del gruppo Camalò e Del Sette per frodare il fisco.