Sarà forse – chissà – una perizia a stabilire chi ha colpito l’altro con una testata nel grave episodio verificatosi oggi pomeriggio al centro di Campobasso in cui sono rimasti coinvolti il consigliere del governatore, Maurizio Tiberio, e un giovanissimo studente universitario. Il fatto, che ha scatenato reazioni di indignazione e solidarietà da parte di tutte le istituzioni, sta acquisendo i contorni di un giallo, con versioni che si rincorrono e si ribaltano, al punto che il carnefice diventa vittima e la vittima il carnefice. Una seconda versione dell’aggressione, già circolata dopo alcuni minuti dalla prima, questa sera è stata rafforzata dallo stesso ragazzo che in un lungo post su Facebook ha voluto raccontare la sua ricostruzione dei fatti. Una grave violenza fisica, sì, ma che ho subito, afferma, al contrario di quello che è stato detto, con contorni assurdi e su cui la Polizia di Stato sta facendo chiarezza.
“Facciamo un po’ di chiarezza,
Oggi è avvenuto un grave evento di violenza nei miei confronti da parte del consigliere regionale Tiberio, dopo alcune parole pronunciate per bocca di un mio amico, il consigliere regionale ha cominciato a rincorrerci per la adiacente via Roma iniziando dapprima ad inseguire il mio compagno che intanto è riuscito a mettersi in salvo scappando.
Lasciato perdere il mio amico il caro consigliere è tornato indietro e ha iniziato ad inveire nei miei confronti, accusandomi di stare con il mio amico. Lí per li ha iniziato ad avvicinarsi minacciosamente fino ad arrivare al contatto testa a testa, piu volte io ho cercato di allontanarlo e lui di sua risposta ha iniziato a picchiarmi facendomi volare prima gli occhiali e poi scagliandomi alcuni calci sulla schiena. Dopo avermi percosso ha quindi chiamato la polizia scatenando tutto questo teatrino mediatico della aggressione ricevuta.
Il gesto di oggi è stato gravissimo, l’essere aggredito dalle istituzioni da cui dovrei sentirmi protetto fa male e l’essermi preso le conseguenze per non essere scappato fa ancora più riflettere, io sono un ragazzo molisano fuorisede come tanti altri che è costretto a scappare alla ricerca di opportunità, ma per chi mi conosce sa quanto io sia legato a questa terra e se per rimanerci bisogna tenere alta la testa bene io lo faccio, saranno le istituzioni a rompersi il naso. Io dopo l’aggressione ricevuta mi trovo ancora in evidente stato di agitazione e purtroppo vedere come abbiano voluto strumentalizzare l’accaduto davvero fa ancora più male. Spero solo che la verità sulla vicenda possa venire subito a galla e che il nostro caro consigliere si ravveda dall’intimorire i propri cittadini liberi di esprimersi per il centro della propria città.”