Tanta commozione questa mattina per l’intitolazione a Campobasso dell’incubatore sociale di via Monsignor Bologna ad Antonio Di Lallo, uno dei principali ideatori della struttura oltre che ex presidente GAL Molise ed ex sindaco di Petrella Tifernina. A tagliare il nastro la moglie Maria Concetta Caterina, l’attuale presidente GAL, Antonio Mancinone, e il sindaco Roberto Gravina. “All’inizio ero scettica ma ha avuto ragione lui – ha affermato la moglie di Di Lallo. – Mi ha detto che avrebbe voluto creare una location dove le imprese locali potessero incontrarsi e interagire. Ha sempre lavorato secondo tre principi fondamentali: onestà, professionalità e bene comune. Come disse il giudice Di Martino: quando non ci saremo più noi è importante se siamo stati credenti ma se siamo stati creduti, e io penso che mio marito sia stato creduto in questo progetto”.
Antonio Di Lallo è scomparso il 28 marzo del 2018, a 61 anni, nel momento più bello e intenso della sua attività alla guida del GAL Molise. E’ stato per un breve periodo consigliere regionale ma è ricordato da tutti come valente sindaco di Petrella Tifernina, dirigente del CNA e soprattutto direttore del GAL Molise. Di Lallo ha saputo nei suoi anni di vita mettere insieme le istanze dei territori per farle diventare programma d’azione per lo sviluppo dell’economia locale. Le sue qualità ideali, intellettuali e morali, erano riconosciute come un valore aggiunto, da tutti i soggetti istituzionali e professionali. Decine di sindaci, di ogni orientamento politico, hanno trovato in Di Lallo un attento interlocutore e un valido professionista, sempre al servizio del bene comune. Negli anni in cui è stato alla guida del GAL ha saputo costruire relazioni importanti anche fuori dall’Italia. Grazie alla sua attività, decine di giovani sono riusciti ad entrare nel mondo del lavoro. Sua anche l’idea di far nascere l’incuvatore sociale di Via Monsignor Bologna a Campobasso dove sono ospitate una serie di attività cooperativistiche e associative.