La Guardia di Finanza di Isernia ha individuato 224 soggetti che, attraverso dichiarazioni false all’INPS, hanno richiesto e percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. L’attività investigativa è stata effettuata, con il coordinamento del sostituto procuratore Maria Carmela Andricciola sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Isernia Carlo Fucci, dai finanzieri del Gruppo di Isernia che, mediante un’accurata analisi orientata a verificare il rispetto dei requisiti per la legittima percezione del beneficio, hanno individuato centinaia di domande irregolari presentate da soggetti stranieri (in gran parte somali e nigeriani). Costoro hanno falsamente dichiarato la residenza nello Stato italiano nei 10 anni precedenti la presentazione della domanda. Quello della residenza è uno dei requisiti necessari per rientrare tra i beneficiari del reddito di cittadinanza. Infatti, all’esito delle investigazioni – effettuate anche attraverso l’incrocio degli elementi presenti nelle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, che si avvale di database sempre più performanti – è stato possibile rilevare la data del primo ingresso nel territorio dello Stato degli stranieri in questione e, quindi, provare la falsità delle istanze e supportare l’impianto accusatorio nei loro confronti. Il danno è stato quantificato in circa 2.155.000,00 euro (di cui circa 770.000,00 già percepiti). I 224 soggetti, denunciati all’Autorità Giudiziaria, rischiano una reclusione da due a sei anni. Gli stessi sono stati segnalati alla Direzione Provinciale dell’INPS per l’immediata revoca dell’erogazione del sussidio e l’attivazione del recupero delle somme indebitamente incassate. Le attività di controllo testimoniano l’impegno della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Isernia – attraverso un’attività preventiva e repressiva di contrasto ad ogni forma di frode a danno della spesa pubblica nazionale – al fine di garantire il corretto impiego delle risorse, messe in campo dallo Stato con importanti sforzi finanziari, e destinate alle fasce più bisognose della popolazione, maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dall’emergenza in atto.
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