Il “bulldog francese” si affida al giudice per sapere dove passerà il resto della sua vita dopo la separazione della coppia di padroni

In genere sono i figli minori ad essere al centro della delicata decisione da parte di un giudice inerente l’individuazione del genitore a cui affidarli nell’ambito di una separazione. A Campobasso questo spinoso compito, toccato ad un magistrato del Tribunale Civile del capoluogo, Enrico Di Dedda, non ha riguardato i figli – o almeno, non solo – bensì un bulldog francese domestico. L’adorato cagnolino è finito nelle carte giudiziarie legate al ricorso presentato nelle scorse ore da una giovane coppia di coniugi del posto tramite i propri legali di fiducia, gli avvocati Maria Assunta Baranello e Giovanni Santoro, al fine di avviare le pratiche per la divisione dei beni. Raramente si sente parlare di un cane al centro di una contesa giudiziaria, soprattutto quando di mezzo c’è una separazione ma, si sa, agli animali domestici ci si affeziona e gli stessi diventano come figli, e allo stesso tempo sono un impegno da onorare che in caso di mancanza di amore verso la bestiola rischiano piuttosto di diventare un peso. Giorni, probabilmente settimane di discussione per arrivare ad un accordo su quel bulldog che avevano visto crescere insieme e che avevano nutrito e coccolato tante volte, e che aveva conquistato uno spazio determinante nella routine e nelle esigenze familiari, mentre il tenero cagnolino è suo malgrado in attesa di conoscere con chi dei due dovrà passare probabilmente il resto della sua vita. Alla fine la coppia sarebbe arrivata alla quadra. Il bulldog sarà affidato a lui con possibilità per l’ex compagna di vederlo quando desidera. Spetterà al giudice l’ultima parola.

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