Il Coisp Molise, in una lettera inviata al sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha inteso proporre di dedicare una strada o una piazza della città a una delle vittime della strage di Capaci, Antonio Montinaro, capo della scorta del giudice Giovanni Falcone, che morì nell’attentato mafioso.
La lettera.
Egregio Sig. Sindaco,
all’indomani della ricorrenza dedicata alle vittime innocenti delle mafie, questa Organizzazione Sindacale Coisp (sindacato indipendente di Polizia) che lo scrivente ha il piacere di appresentare su tutto il territorio molisano, propone a Lei ed alla sua Giunta, che è sempre stata attenta alle nostre iniziative di particolare impatto e valore sociale, di dedicare una via o una piazza o un’area verde del centro cittadino di Campobasso all’ Assistente della Polizia di Stato Antonio Montinaro (Calimera, 8 settembre 1962 – Isola delle Femmine, 23 maggio 1992) che è stato un poliziotto italiano.
Antonio Montinaro, era il capo della scorta di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci.
Siamo ancora in attesa di vedere realizzato il nostro primo progetto di dedicare una via all’Agente Emanuela Loi ma dagli ultimi contatti che abbiamo avuto con l’Assessore e vice sindaco Paola Felice siamo fiduciosi che nel prossimo fututro si possa avere a Campobasso sia una strada dedicata al collega Antonio che alla collega Emanuela perchè sono i nostri eroi che non vanno mai dimenticati.
Montinaro si trovava a bordo di una scorta della prima delle tre vetture blindate (tre Fiat Croma) che riaccompagnavano il magistrato, appena atterrato a Punta Raisi da Roma, a Palermo. L’auto, di color marrone, era guidata da Vito Schifani, sul sedile posteriore stava l’agente Rocco Dicillo. Falcone guidava la Croma bianca che, assieme alla terza e ultima Croma azzurra, li seguiva e sulla quale viaggiavano anche la moglie Francesca Morvillo e, dietro, l’autista giudiziario Giuseppe Costanza. Nell’esplosione, avvenuta sull’Autostrada A29 all’altezza dello svincolo per Capaci, alle ore 17:57, i tre agenti morirono immediatamente, poiché la loro auto fu quella investita con più violenza dalla deflagrazione, tanto da essere sbalzata in un oliveto a più di dieci metri di distanza dal manto stradale. A più di un’ora dall’attentato, a causa delle gravi emorragie interne riportate, muore Giovanni Falcone e, intorno alle ore 22:00, anche la moglie Francesca. Si salvarono invece gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo e Gaspare Cervello, che viaggiavano sull’automobile che chiudeva il corteo. Sopravvisse infine pure l’autista Costanza.
Montinaro non aveva ancora compiuto 30 anni e lasciava la moglie Tina e due figli. Tina Montinaro è una delle promotrici dell’associazione vittime di mafia, che da molti anni gira l’Italia per parlare del sacrificio di suo marito e della necessità della lotta alla mafia.
È sepolto nel Cimitero di Santa Maria dei Rotoli.
In sua memoria il Comune di Calimera ha intitolato una piazza ed eretto un piccolo monumento, costituito da un masso estratto dal luogo dell’attentato e da un albero di mandarino di Sicilia.
Per noi appartenenti è molto importante che il suo esempio viva nella memoria dei posteri, per tramandarlo alle future generazioni.
Siamo convinti che questo gesto sarebbe accolto con favore non solo da ogni appartenente alle Forze di Polizia, ma anche da tutti coloro i quali sono impegnati a vario titolo nella lotta ad ogni forma di criminalità organizzata o che tale impegno apprezzano ed appoggiano, cioè dall’intera comunità.
La cerimonia di inaugurazione potrebbe avvenire proprio il prossimo 23 maggio 2022 dinanzi a tutte le Autorità competenti che vorranno altresì ricordare in quell’occasione anche la figura del Magistrato Giovanni Falcone, al quale è già stata intitolata la Piazza dinanzi all’ex hotel Roxy di Campobasso, già piazza Savoia adesso anche piazza Falcone e Borsellino, persone nobili divenute il simbolo della lotta alla mafia.