Il giovane campobassano Salvatore Dudiez vince il premio “Buldrini” con il racconto “Dieci”. Sul podio anche Calabrese e Altina

Una scrittura delicata, con una discreta dose di poesia che si mette in ascolto di tante voci per restituirne i sapori, affinché, poi, voci e sapori ci facciano compagnia mentre il tempo scorre. Così la Giuria Tecnica del premio regionale di narrativa Michele Buldrini motiva l’assegnazione del titolo di vincitore al racconto “Dieci” di Salvatore Dudiez, giovane 29enne di Campobasso, che si aggiudica la XIX edizione del premio indetto e organizzato dal Comune di Campobasso – Assessorato alla Cultura e dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli, e con il patrocinio della Provincia di Campobasso nell’ambito di Ti racconto un libro- Laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione. Sul secondo gradino del podio il racconto !”Il feudo” di Angelica Calabrese, di Bojano, a cui la giuria ha riconosciuto il merito di aver saputo raccontare la terra di famiglia, dipingendo un affresco di storie, rituali e vecchie abitudini attraverso una scrittura ben articolata e ben congegnata, da cui vengono fuori la saggezza e le emozioni dei nonni e delle nonne. Un viaggio nel tempo perduto che diventa eredità preziosa per costruire un futuro che sa riconoscere il passato da cui è venuto. Terzo posto per Daniele Altina, di Frosolone, e il suo “Il tempo con te” che sposta la lente sui piccoli e grandi problemi di un ragazzo bipolare che sta per affrontare un colloquio di lavoro. Apprezzata la sua scrittura veloce e mai banale né tantomeno autocompiaciuta, con cui affronta il tema della malattia con una conclusione leggera: “Comunque non importa, perché il tempo passato con lui dimostra che non di malattia si tratta, ma di una piccola punizione, una pena che certe persone sensibili portano con sé”. Unanime il giudizio della giuria tecnica composta da Guido Catalano, Teresa Ciabatti, Ivan Cotroneo, Diego De Silva, Marcello Fois e Antonio Pascale e coordinata da Brunella Santoli, che premia giovani capaci di leggere la realtà in cui vivono in maniera sensibile e originale. Grande l’emozione dei vincitori, ieri premiati dall’assessore alla Cultura del Comune di Campobasso Paola Felice, dal sindaco Roberto Gravina e alla presenza di Antonio Pascale in rappresentanza della Giuria Tecnica e ad un pubblico numerosissimo che ha partecipato con grande interesse fino alla fine della cerimonia.

UN ESTRATTO DEL RACCONTO DI “DIECI”
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«Puoi scrivere di un uomo che ama i suoi pazienti, di un uomo che è nato con la passione di voler fare il medico. Perché è un mestiere che non scegli, ma ti sceglie. Puoi scrivere di un uomo che, da qualche tempo a questa parte, si sentiva strano, stanco, spossato, debole, inappetente, con la sensazione di avere dentro lo stomaco una sanguisuga che gli dilaniava il corpo dall’interno. Di un uomo che faceva finta di niente, perché sapeva già. Puoi scrivere di
«Puoi scrivere di un uomo che ama i suoi pazienti, di un uomo che è nato con la passione di voler fare il medico. Perché è un mestiere che non scegli, ma ti sceglie. Puoi scrivere di un uomo che, da qualche tempo a questa parte, si sentiva strano, stanco, spossato, debole, inappetente, con la sensazione di avere dentro lo stomaco una sanguisuga che gli dilaniava il corpo dall’interno. Di un uomo che faceva finta di niente, perché sapeva già. Puoi scrivere di un uomo che ha poi trovato coraggio. Si, coraggio!».
[…]
«Perché le ho contate, e dieci, esattamente dieci, non una di più non una di meno, sono le tappe che, dai piedi di queste rocce, portano fino al Castello».

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA.
Per scrivere un racconto un ragazzo intervista dieci persone e a ognuno pone la stessa domanda “Perché si trova qui oggi?”. L’ultimo personaggio intervistato offrirà una risposta inaspettata. Con una domanda semplice e una scrittura delicata, il racconto mostra, con una discreta dose di poesia, una delle funzioni della narrativa: ascoltare le voci per restituirne i sapori, affinché poi voci e sapori ci facciano compagnia mentre il tempo scorre.

Dudiez: “Un premio giunto dopo anni di racconti scritti”
“Partecipo ormai da diversi anni al Premio letterario Michele Buldrini, ma non ero mai riuscito a vincerlo. Finalmente ce l’ho fatta! Mai demordere, nella vita. Quando meno te lo aspetti, ciò che desideri si realizza. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini e che hanno creduto in me, dalla giura del premio, alla direttrice dell’ULI Brunella Santoli, al Sindaco di Campobasso Roberto Gravina e i miei familiari ed amici”.

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