Raccolti distrutti, case bruciate, una pineta storica in fumo: scenario drammatico, danni per milioni di euro. Chiesto lo stato di calamità. Foto e video

Basso Molise, il giorno dopo. Ventiquattro ore senza una fine, una pausa, con piccoli focolai ancora attivi. Il peggio è passato. Almeno per quanto riguarda l’entità dell’incendio e i soccorsi. Arriva il momento di contare, drammaticamente, i primi danni. L’immagine che apre una ferita nel territorio e nella comunità locale è la pineta di Campomarino Lido ridotta in cenere. Centinaia di alberi divorati dalle fiamme e con esse dall’incuria, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dai presunti piromani che si celano dietro questo scempio.

Campeggi e stabilimenti balneari danneggiati, animali uccisi dal fumo e in alcuni casi bruciati vivi, abitazioni raggiunte dal rogo e inghiottite nella lingua di fuoco, come è stato il caso di Rio Vivo, a Termoli. Non ci sono state vittime, ma non è stato certo scontato. Nè si registrano ustionati e intossicati, qualche malore è stato persino legittimo rispetto a quello che si è rischiato. Un centinaio le persone tratte in salvo via mare dal personale e dai mezzi di Guardia Costiera e Guardia di Finanza. Il sindaco di Termoli, Roberti, si è attivato in prima linea per domare i piccoli focolai nati nell’area circostante ai raccolti e alle abitazioni di Rio Vivo-Marinelle. A Guglionesi, già provata dagli incendi e che ieri è stata al centro di un altro evento, le fiamme hanno raggiunto alcune auto, una si è letteralmente squagliata cedendo alle temperature infernali. I roghi non si fermano. Durante la notte dalla Bifernina era visibile, su un lato, lo spaventoso spettacolo di fuoco.

Questa mattina due fronti di fuoco hanno interessato la collina di San Giacomo degli Schiavoni e sono stati necessari i canadair del 115 per contenerli. Epilogo: 20 ettari di vegetazione in fumo. E’ uno scenario drammatico e le conseguenze sono pesanti. Oltre al disastro ambientale che si configura, ci sono raccolti andati distrutti, con danni al momento incalcolabili per gli agricoltori. Ci sono decine di sfollati e non tutti potranno rientrare nelle proprie case. La circolazione sulla Statale e sui binari questa mattina era ancora sospesa. Il presidente della Regione Toma ha fatto sapere che sarà richiesto lo stato di calamità. Si parla di milioni di danni, senza considerare le conseguenze ambientali e sul turismo.



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