In questi mesi il Comune di Campobasso, in collaborazione con la cooperativa sociale Sirio, ha svolto un’attenta analisi dei bisogni e desideri del territorio circa la creazione di un nuovo centro multiservizi per l’educazione dei minori (CEM). Lo studio è stato sviluppato nell’ambito del progetto Educommunity, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica. La prima fase del progetto ha coinvolto un’ampia platea di soggetti operanti nel settore, di istituzioni e di privati. Per parlare e analizzare i dati ottenuti da questa indagine e per meglio spiegare ciò che comporterà la prosecuzione di questo piano di lavoro, si è svolto nelle scorse ore un apposito webinar, moderato da Stefania Pedrazzi, al quale hanno partecipato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, Alberto Cesari della Cooperativa Sirio, Vincenzo De Marco, dirigente del settore politiche sociali e giovanili del Comune di Campobasso e responsabile del progetto, Lino Iamele, presidente della Cooperativa Sirio, e Francesca Vitale, sempre della Cooperativa Sirio. Durante il dibattito, sono stati presentati i primi risultati delle azioni messe in campo e il piano di fattibilità di un modello di sperimentazione che sarà rivolto ai minori e alle famiglie di Campobasso. L’obiettivo è di promuovere una cultura di innovazione e di inclusione sociale sempre più forte. Ad aprire i lavori ha provveduto il sindaco del Comune di Campobasso, Roberto Gravina, il quale ha espresso soddisfazione per le azioni già messe in campo non nascondendo l’entusiasmo per le proficue collaborazioni nate intorno al progetto. Ad Alberto Cesari, della Cooperativa Sirio, è stato invece affidato il compito di illustrare la genesi del progetto e gli aspetti innovativi dello stesso. Cesari ha spiegato come il fondo di innovazione sociale costituisca un meccanismo nato per favorire iniziative di impatto sociale, ma anche economico. Nella prima fase del progetto Educommunity, è stata effettuata un’indagine campionaria su cui basare il lavoro di analisi. A partire poi dallo studio di fattibilità, il fondo di innovazione sociale sosterrà i progetti che saranno ritenuti più validi. La seconda fase vedrà il momento della sperimentazione, a seguito della quale il progetto potrà essere candidato al terzo e ultimo step che è quello della sistematizzazione, in cui si verificherà anche il vantaggio economico sul territorio. L’obiettivo è quello di creare un centro nevralgico con spazi predisposti a servizi residenziali o semiresidenziali, ma aperto a tutti i minori e le loro famiglie. Un punto di riferimento sotto il profilo del supporto al ruolo genitoriale, con uno sportello e un consultorio dedicato, e di sostegno per questioni di tipo occupazionale o abitativo. In questa prima fase di analisi e pianificazione è emerso un dato confortante rispetto alla disponibilità delle famiglie interessate dall’indagine, di intraprendere percorsi di affido temporaneo, con un’incidenza del 22,2%. Nell’ambito del questionario è emersa la disponibilità da parte delle famiglie di collaborare, economicamente o attraverso attività di volontariato, nel rafforzare il principio di comunità educante. Dall’indagine condotta sono emersi dati interessanti rispetto ai bisogni delle famiglie con minori. In primo luogo, la difficoltà di interpretare i segnali di disagio dei propri figli, di comunicare e di trovare un valido sostegno/collaborazione con gli altri attori educativi. In secondo luogo, è stata fortemente segnalata la mancanza di opportunità, in materia di sport, svago e cultura, e la richiesta di poter avere più servizi. “Un progetto di qualità – ha rimarcato il responsabile del progetto Vincenzo De Marco, – che permette una riqualificazione della spesa, con una doppia finalità: da una parte la fornitura di servizi più appropriati e, dall’altra, il rientro di risorse economiche all’interno del nostro territorio che ne beneficerà in termini di crescita, di animazione e di prevenzione del rischio”. Lino Iamele, presidente della Cooperativa Sirio, ha illustrato le caratteristiche del centro per minori, un’opportunità per la città. “Campobasso non ha un centro per minori di prevenzione primaria e secondaria. Offrire questi servizi sul nostro territorio rappresenterebbe un significativo risparmio, con un forte impatto economico ed occupazionale per i tanti professionisti del settore che oggi non trovano impiego in regione”. Infine, Francesca Vitale della Cooperativa Sirio ha parlato delle nuove frontiere di prevenzione del disagio di un’utenza che è particolarmente fragile e delicata. Per questa utenza deve essere potenziata la rete di protezione e alimentata la capacità di resilienza per poter superare la posizione iniziale di svantaggio e liberare nuove forze. Una sfida per gli operatori del settore che devono essere in grado di promuovere un adattamento positivo. Tra gli intervenuti al webinar, da segnalare, anche la presenza dell’assessore regionale alle politiche sociali, Filomena Calenda, che ha portato i suoi saluti e quella della Garante regionale dei Diritti della Persona, Leontina Lanciano, che ha mostrato grande attenzione al tema, sollecitando anche i Comuni tutti a farsi parte attiva di progetti di forte interesse sociale per dare nuovo slancio a questo territorio.
Centro per minori, illustrati i risultati della prima fase del progetto. Ok all’affido temporaneo dal 22% delle famiglie. Chiesti più servizi per i piccoli
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