Al via il grande progetto di rilancio del territorio della SNAI, Strategia Nazionale Aree Interne “Alto Medio Sannio”, la più grande tra le aree interne italiane che abbraccia 33 comuni del Molise. Oggi 21 settembre al Teatro Italo Argentino di Agnone è stato presentato l’Accordo di Programma Quadro Alto Medio Sannio, il documento – nato dopo un percorso di condivisione di obiettivi che ha visto impegnati i 33 comuni – che sancisce gli interventi pianificati e finanziati per lo sviluppo di tutta l’area interna, in un evento istituzionale a cui ha partecipato il Ministro per il Sud e per la Coesione Territoriale Mara Carfagna, i sindaci, i rappresentanti istituzionali e gli stakeholders del territorio. A disposizione di tutta l’area, ci sono circa 11 milioni di euro, di cui 3.760.000 finanziati dalla legge di stabilità del 2018 e altri da fondi FESR, FSE, POC, FEASR e altre fonti, per cospicui interventi nel campo dell’istruzione, la salute, la mobilità, azioni concrete per migliorare i servizi, puntando allo sviluppo locale sostenibile e ad abbattere lo spopolamento.
A dare il benvenuto ai partecipanti, il sindaco di Agnone, Daniele Saia, che dopo aver salutato il Ministro Mara Carfagna, il presidente della Regione Donato Toma e tutti i sindaci e gli attori istituzionali presenti, ha aperto l’evento di presentazione dell’APQ SNAI ‘Alto Medio Sannio’: «Questa giornata segna un fondamentale punto d’avvio per l’attuazione degli interventi SNAI che permetteranno ai territori dei 33 Comuni molisani coinvolti di intraprendere un percorso di rilancio strutturale dell’area. Un percorso fortemente voluto dagli amministratori che si incontrarono 7 anni fa, il 18 luglio 2014, per cominciare a disegnare insieme il mosaico del futuro per i nostri territori. Adesso inizia la vera sfida, attuare i 54 interventi riguardanti le tre macro-aree di salute, mobilità e istruzione, unitamente alle azioni progettuali riguardanti la promozione culturale e turistica, la valorizzazione ambientale e di marketing territoriale. Interventi studiati sulle peculiarità dei territori, che vanno a ridurre i punti di debolezza e a valorizzare i punti di forza». «La Strategia è chiamata ad invertire la rotta dello spopolamento – ha spiegato il coordinatore della SNAI Alto Medio Sannio Mario Di Lorenzo nell’illustrare il progetto, – attraverso azioni mirate che possano garantire il potenziamento dei servizi essenziali per i cittadini e un piano per il re-insediamento umano». L’obiettivo è ambizioso, ma fondamentale per garantire il futuro del territorio: attirare nuovi abitanti in un’area interna di 1071 km² che in circa 10 anni ne ha persi oltre il 10% (sono 31.956 gli abitanti nel 2021 a fronte dei 35.803 del 2011). Al Ministro Mara Carfagna il compito di consegnare ufficialmente a tutti i sindaci il documento che dà il via alla Strategia: «In questa fase storica, bisogna spezzare il circolo vizioso che tiene insieme calo demografico, assenza di lavoro, spopolamento con interventi mirati, semplificando la burocrazia e accorciando i tempi procedurali». Il Ministro Carfagna ha spiegato che ci sono 2 miliardi di euro per le aree interne per i prossimi anni, di cui 1 miliardo e 125 milioni già stanziati con Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per costruire nuove infrastrutture sociali, per finanziare il potenziamento di farmacie rurali e per garantire manutenzione e messa in sicurezza del territorio. Altri 300 milioni sono destinati alle strade, altri 300 saranno distribuiti a 1000 comuni marginali con popolazione sotto i 5mila abitanti. Un’altra misura riguarda l’assistenza alla progettazione per i comuni al di sotto dei 5mila abitanti. «Abbiamo strumenti e risorse per valorizzare aree straordinariamente ricche ma che rischiano la marginalità – ha aggiunto il Ministro Carfagna. – C’è la Strategia, ci sono procedure semplificate e i finanziamenti». Con gli interventi pianificati per la SNAI Alto Medio Sannio, si lavorerà per migliorare l’erogazione dei servizi della Pubblica Amministrazione e garantire il funzionamento di edifici strategici ad alto valore sociale, per organizzare un sistema di sviluppo endogeno integrato del territorio e per potenziare i servizi della comunità locale, a partire dall’istruzione, la mobilità e la salute. Nell’ambito dell’istruzione, sono previsti interventi in linea con la vocazione naturale del territorio, dunque laboratori didattici, con nuove tecnologie e la collaborazione di centri d’eccellenza, sui temi della tutela della biodiversità, la lotta al dissesto idrogeologico, le energie alternative, l’agroalimentare e l’informatica, puntando sulla formazione e sull’importanza della salute a partire dalla più giovane età, per educare allo sport e alla corretta alimentazione, indispensabili per un buon stile di vita.
Sarà potenziata la medicina sul territorio, tramite un sistema di assistenza e di servizi innovativi rivolti alle persone affette da malattie cardiovascolari. Altri interventi nel campo della salute prevedono l’attivazione di centri diurni permanenti per patologie come i Disturbi dello Spettro Autistico. Per migliorare la mobilità, saranno attivati servizi di trasporto “a chiamata”, individuale o collettiva, per accompagnare utenti fragili verso i centri principali. Saranno messi a disposizione 7 pulmini in punti strategici, in modo da raggiungere tutta l’area. Si lavorerà, inoltre, per migliorare il sistema di trasporti locali per aiutare i lavoratori pendolari, gli studenti e la popolazione anziana, collegando l’Alto Molise con Campobasso, passando per Trivento, e l’utenza scolastica di Frosolone con Trivento. Sette gli interventi sulla digitalizzazione e l’efficienza energetica di infrastrutture, 5 per la valorizzazione del patrimonio ambientale, tra i quali un laboratorio sulla sostenibilità e un altro per il potenziamento della Riserva della Biosfera MaB UNESCO Alto Molise, altri 9 sono destinati alla conservazione e alla fruibilità del patrimonio culturale dell’area. Sono previste poi cattedre ambulanti 2.0 rivolte alla filiera lattiero-casearia, all’avvio di cooperative di comunità e sostegni per l’occupazione. Il presidente della Regione Donato Toma ha evidenziato le difficoltà delle aree interne, «una sfida complessa e ambiziosa». «Bisogna guardare oltre i propri confini – ha aggiunto – puntare sulla gestione associata dei servizi, sul turismo lento e green, investire sui piccoli comuni con provvedimenti come l’intervento sul reddito di residenza attiva, per attirare abitanti da altre regioni». «La nostra richiesta, la richiesta di 33 primi cittadini che amano incondizionatamente le loro terre, le loro persone e le loro tradizioni – ha detto concludendo il suo discorso il sindaco Daniele Saia rivolgendosi al Ministro – è quella di intervenire subito nell’ottica di ottenere finanziamenti rapidi accorciando i tempi burocratici per la loro attuazione. Partendo dalle solide radici del nostro passato, oggi dobbiamo improrogabilmente far germogliare i semi del presente per poter raccogliere fiduciosi buoni frutti nel futuro e scrivere le nuove pagine di un territorio senza confini, ma solo orizzonti».