Il Comune di Trivento deve sborsare circa 1 milione e 100mila euro in favore del Consorzio Industriale di Sviluppo Campobasso-Bojano, sindaco e assessori decidono di rinunciare all’indennità di carica per 10 anni. E’ una delle misure intraprese dall’amministrazione comunale nell’ambito di un piano di riequilibrio pluriennale al fine di far fronte al decreto ingiuntivo notificato nel 2019 dopo la sentenza di condanna di primo grado emessa dal Tribunale di Campobasso e provvisoriamente esecutiva, in attesa del giudizio di appello. Per raggiungere il risultato la giunta di Pasquale Corallo ha intrapreso una serie di azioni che non incideranno sui servizi per i cittadini e toccheranno in maniera quasi impercettibile – oltre che provvisoria – le tasse comunali. Fra queste misure spicca la rinuncia all’indennità presa di comune accordo fra gli amministratori.
“Un atto di responsabilità“, lo ha definito Corallo, che garantirà nel prossimo decennio un risparmio di circa 35mila euro all’anno. L’importo, da solo, non è certo sufficiente a coprire il debito ma trova la giusta casella all’interno del “castelletto” di liquidità che il Comune dovrà raggiungere. Innanzitutto si parte dall’avanzo di amministrazione che l’attuale esecutivo cittadino ha trovato nel 2019, appena 8mila euro, considerando – spiega Corallo – che “il piano di riequilibrio comporta un rientro finanziario fino al 2030 e un accantonamento medio annuo di circa 170mila euro” e che “il Comune di Trivento ha una capacità di accantonamento di propri fondi in media di circa 100mila euro all’anno”. Con le indennità non percepite si arriverebbe a circa 135mila euro. Per coprire la somma restante la giunta ha messo mano all’aliquota Imu, portandola dallo 0,83% allo 0,86%, e all’addizionale comunale Irpef, che passerà dallo 0,3% allo 0,4%. Si parla, in media, di 25 euro pro capite in più per l’Imu e 20 euro in più per l’Irpef.
“Faccio appello alla responsabilità di tutti con la convinzione che supereremo questa difficoltà finanziaria”, afferma Corallo. “Come amministratori abbiamo ritenuto fosse un gesto di esempio quello di rinunciare alle indennità. Purtroppo ci ritroviamo a dover affrontare una questione nata negli anni precedenti e che abbiamo ereditato”. Una querelle che, per via di una perdita di esercizio di circa 5 milioni di euro del Consorzio, ha portato lo stesso a chiedere la copertura dei debiti ai Comuni che ne fanno parte, fra cui Trivento che detiene una quota capitale di circa il 20%. “A nostro avviso in casi come questo ci sono anche delle responsabilità dei singoli che hanno incarichi a capo di enti e consorzi, non si può attribuire una perdita di bilancio solo a carico dei Comuni. Ricordo comunque che il giudizio è ancora pendente e in caso di ribaltamento della sentenza il piano pluriennale potrà essere revocato”.