Amministrative, domenica e lunedì urne aperte in 30 comuni, 57mila cittadini al voto per eleggere sindaci e consiglieri

Domani 3 ottobre e lunedì 4 ottobre urne aperte in 30 comuni molisani per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Sono poco più di 57mila i cittadini chiamati al voto. All’appello manca Chiauci, comune commissariato, dove però le consultazioni non avranno luogo in quanto non ci sono stati candidati e di conseguenza toccherà attendere la prossima tornata elettorale. Fari puntati su Isernia, al centro della contesa politica fra partiti e movimenti. Qui si sfidano Gabriele Melogli, candidato della coalizione di centrodestra, Cosmo Tedeschi, sostenuto da Fratelli d’Italia e liste civiche, e Pietro Castrataro, candidato centrosinistra-M5s. E’ l’unico comune al di sopra dei 15mila abitanti dove quindi, in caso di mancato quorum necessario alla vittoria al primo turno, è previsto il ballottaggio. In provincia di Campobasso si vota in 14 comuni: Baranello, Casacalenda, Civitacampomarano, Guardiaregia, Matrice, Molise, Morrone del Sannio, Portocannone, Rotello, San Biase, San Giacomo degli Schiavoni, San Massimo, Sepino e Ururi. In provincia di Isernia, oltre che nel capoluogo di provincia, si vota in altri 15 comuni: Acquaviva d’Isernia, Bagnoli del Trigno, Cantalupo nel Sannio, Capracotta, Carpinone, Castel San Vincenzo, Colli a Volturno, Forlì del Sannio, Monteroduni, Pesche, Pescolanciano, Pettoranello del Molise, Pizzone, Roccamandolfi e San Pietro Avellana.

Cinque comuni senza sindaco uscente.
Cinque comuni tornano alle urne senza il sindaco uscente ancora in carica. A Casacalenda è venuta meno la maggioranza che nel 2019 aveva eletto Sabrina Lallitto ed è il commissario a guidare attualmente il Municipio. A Rotello nei mesi scorsi è deceduto il sindaco Michele Miniello, che era stato eletto nel 2019, per tale motivo si va alle urne con due anni e mezzo di anticipo. A Monteroduni le elezioni del 2019, vinte da Custode Russo con appena un voto di vantaggio sulla lista concorrente, sono state annullate dal Consiglio di Stato. Anche a Pettoranello si era votato nel 2019, ma qui si torna alle urne perché con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali il municipio è stato commissariato. Si registra infine il caso Pizzone: qui si va al voto alla scadenza naturale del mandato, ma da alcuni mesi il Comune è retto da un commissario perché l’amministrazione uscente non ha approvato il bilancio.

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