I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli, agli esiti di una perquisizione personale d’iniziativa effettuata nel corso di un servizio perlustrativo, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino e contestualmente segnalato amministrativamente un 37enne termolese, residente in provincia di Campobasso e già titolare di precedenti di polizia. L’uomo infatti è risultato responsabile del reato di ricettazione e della violazione amministrativa di detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti, ai sensi rispettivamente dell’articolo 648 del C.P. e dall’articolo 75 del D.P.R. 309/1990. Durante l’attività di polizia, svolta nell’ambito di servizi perlustrativi di controllo del territorio, lo stesso veniva controllato e perquisito mentre transitava a piedi nel centro di San Giacomo degli Schiavoni, venendo trovato in possesso di 2 flaconi privi di etichette identificative, poiché asportate per impedire di risalire all’affidatario ed all’ente di provenienza, contenenti complessivamente 32 grammi circa di metadone. Pertanto lo stesso, non avendo fornito prova della lecita provenienza della citata sostanza – all’esito delle analisi di laboratorio risultata inferiore alla dose media giornaliera e quindi comunque destinata ad uso personale – veniva sia deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione, sia segnalato amministrativamente alla Prefettura di Campobasso quale assuntore di stupefacenti. Quanto rinvenuto veniva quindi sottoposto a sequestro penale, poiché ritenuto corpo del reato per cui si procede. Ancora una volta l’incessante ed incisiva azione, sia preventiva che repressiva, svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso e finalizzata a contrastare tutte le violazioni in materia di sostanze stupefacenti, è riuscita a perseguire nel contempo sia una violazione penale che una amministrativa, impedendo che venisse fatto un illecito uso di una sostanza come il metadone il cui utilizzo risulta legale, previe prescrizioni mediche ed autorizzazioni del caso, solo come idoneo presidio analgesico nelle cure palliative e quale surrogato per ridurre l’assuefazione nelle terapie sostitutive della dipendenza da sostanze psicotrope.
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