Un salotto culturale, un’atmosfera calda, un format ideato e voluto dal presidente della Molisana, Vincenzo Ferro. L’imprenditore, attento conoscitore del passato e studioso di storia, ha voluto inaugurare con Simonetta Tassinari il ciclo di appuntamenti di “Campagna Letteraria” presso l’Officina della pasta. ”L’estate scorsa è venuta a trovarmi in campagna la professoressa Tassinari – ricorda Ferro – e così, facendo due passi nel frutteto per raccogliere i gelsi, parlando del più e del meno, mi ha raccontato del suo ultimo libro in uscita. Un romanzo ambientato nella seconda metà del seicento tra Romagna e Toscana. Io, amante della storia, mi sono molto incuriosito. E’ nata così l’idea di presentarlo e di cogliere l’occasione per trascorrere, dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, un pomeriggio insieme all’insegna della cultura”. Una location apparentemente insolita, la sede degli stabilimenti della Molisana, che in realtà raccoglie, nell’era post industriale, l’avvento dell’economia della conoscenza. Una nuova consapevolezza che abbatte le vecchie barriere che separavano l’economia dalle altre scienze sociali (antropologia, storia, geografia) spostando il baricentro della questione economica dal mondo del capitale a quello della persona. E così alla dinamica della competizione si affianca quella della collaborazione.
La professoressa Simonetta Tassinari non ha bisogno di presentazione, romagnola di nascita, vive a Campobasso dove insegna o meglio appassiona i ragazzi allo studio della storia e della filosofia. Autrice di saggi, di opere divulgative, di romanzi e sceneggiati radiofonici. L’ultima fatica “Le donne dei Calabri di Montebello”, edito da Corbaccio, è stato presentato in anteprima regionale (dopo quella nazionale di Forlì) sabato scorso in un salotto letterario appassionato e partecipe e soprattutto felice di ritrovarsi dopo tanto tempo. Una ripartenza culturale nella quale si pone massima fiducia. “Sono stata ospite di un pomeriggio bellissimo – racconta la Tassinari – tutto ha concorso a rendere magica l’atmosfera. Mi sono immersa in un salotto come quello di cui parlo nel mio libro, molto in voga a Parigi così come a Firenze nella seconda metà del seicento. ‘Le donne dei Calabri di Montebello’ è un romanzo storico, di fantasia, in cui le protagoniste sono tre donne, diverse di età, appartenenti ad una famiglia di antica nobiltà feudale, i Calabri di Montebello, appunto. Elisabetta, Barbara e Camilla, forti, volitive, in bilico tra antico e moderno, capaci di inseguire i loro sogni e di lottare per realizzarli”. Tanti gli spunti emersi, gli approfondimenti, i collegamenti tra storia e filosofia, matematica e letteratura passando per Shakespeare, Blaise Pascal, Manzoni, Cartesio. Intrecci stupendi venuti fuori dal dialogo, accattivante e puntuale, profondo, preciso, spontaneo tra l’autrice e Rosalisa Iannaccone che sapientemente l’ha intervistata. Tra insegnanti ci si capisce al volo.
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