La Regione Molise esercita l’opzione di acquisto per rilevare il Gemelli Molise, che nei giorni scorsi ha sottoscritto un contratto preliminare con il fondo anonimo svizzero Responsible Capital. Una possibilità garantita dalla clausola del golden power. Per il governatore Donato Toma, che ha scritto in merito al premier Draghi, è fondamentale “garantire l’interesse pubblico”. Ma come mai la Regione si fa avanti solo adesso, dopo essersi limitata ad un ruolo di “garante” e dopo il (quasi) silenzio della Diocesi? E come mai la necessità, in fase di stipula del preliminare fra privati, di mettere in risalto l’opzione del golden power? L’annuncio di Toma è una mossa di facciata o era già tutto calcolato? Davvero c’è la possibilità che il Gemelli possa diventare struttura pubblica, realizzando quell’ambizioso progetto di integrazione Cardarelli-Cattolica caldeggiato sin dal precedente governo Frattura? Questo il commento del presidente della Regione, Toma. «È fondamentale – afferma – che l’Ospedale Gemelli di Campobasso possa operare in continuità per l’erogazione dei servizi sanitari fondamentali per il territorio. Nei giorni scorsi, acquisite le notizie su una possibile cessione del 90% delle quote a soggetti terzi indipendenti dall’Università Cattolica, da cui dipende il Gemelli, ho ritenuto opportuno approfondire la vicenda per evitare che una mera operazione di natura commerciale potesse influire sulla programmazione sanitaria regionale. Ed è per questo che, al fine di garantire il diritto alla salute dei molisani, ho scritto ufficialmente al presidente del Consiglio, Mario Draghi, al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al ministro dell’Economia, Daniele Franco, per esercitare, come Regione Molise, il diritto di acquisto delle quote maggioritarie del Gemelli Molise SpA. Tale operazione assicurerebbe il mantenimento dell’interesse pubblico nell’erogazione delle prestazioni sanitarie ai cittadini e, nel contempo, consentirebbe anche l’ammodernamento strutturale del Cardarelli di Campobasso, Dea di primo livello, ubicato nelle vicinanze dello stesso Gemelli, attraverso l’attivazione di un plesso attualmente non utilizzato. Questa operazione, di cui discuterò a Roma nei prossimi giorni, rafforzerebbe la sanità pubblica, dal punto di vista delle strutture e dei servizi, ed eviterebbe qualsiasi tipo di operazioni finanziarie che non garantiscano la tutela del diritto alla salute dei molisani».
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