Il servizio giornaliero di emergenza-urgenza è a forte rischio. Le associazioni di volontariato chiamate a rispondere all’avviso pubblico per l’affidamento del servizio di trasporto sanitario si ritrovano a dover affrontare la consueta attività “in forma continuativa” e con presenza garantita h24 con un forte ridimensionamento delle risorse finora erogate. Sono le novità che rischiano non solo di mettere in ginocchio un’intera categoria, non più in grado di coprire i costi necessari all’espletamento dell’attività e al mantenimento degli operatori e delle postazioni, ma anche di comportare serie ripercussioni sul soccorso giornaliero alla cittadinanza. Per i 16 lotti previsti e sparsi su tutta la regione sono necessari almeno un mezzo di soccorso avanzato, uno sostitutivo, autista e soccorritore, oltre che – in alcuni casi – un mezzo di soccorso base e un’automedica. Il taglio, denunciano le associazioni, sta costringendo alcune di loro a pensare di chiudere i “battenti”. Un duro colpo per la qualità del servizio di emergenza-urgenza, già toccato dalla riorganizzazione delle postazioni 118, e che potrebbe allungare i tempi del soccorso. Per tale motivo il 22 ottobre i volontari starebbero organizzando una protesta, con possibili ripercussioni e “blocchi” del servizio sanitario di soccorso in quella giornata, salvo che venga promosso prima un confronto con Asrem e/o altri organi preposti.
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