E’ consuetudine di molti fermarsi a leggere i manifesti funebri sui cartelloni o sui muri tradizionalmente dedicati allo scopo, presenti in ogni quartiere della città, che hanno principalmente un fine informativo (la scomparsa di una persona, il giorno e l’ora delle esequie, ecc.). Generalmente i nomi dei defunti appartengono ad esseri umani, ma può capitare anche – come successo oggi a Campobasso – che la città sia “tappezzata” di manifesti in memoria di un animale domestico. Un omaggio da parte del centro a cui si sono rivolti i padroni di Lolita e una dedica da parte della famiglia con cui ha vissuto per tutta la sua esistenza. Morta a 22 anni – che secondo gli esperti corrisponderebbe a circa 104 anni per un essere umano, – era uno dei gatti più anziani del capoluogo, forse proprio la più longeva. “L’abbiamo accolta in casa poco dopo che era nata, apparteneva ad una cucciolata di strada – ci racconta Roberto, amante degli animali e affezionatissimo a Lolita. – Io andavo ancora a scuola e l’ho vista crescere giorno dopo giorno. Siamo consapevoli che questo momento sarebbe arrivato ma quando succede è molto triste perché è a tutti gli effetti un caro che va via“. Una longevità fuori dal comune, si può dire. “Mediamente un gatto vive fino a 16-18 anni, anche per loro l’aspettativa di vita si è allungata“.
La famiglia ha scelto la cremazione per Lolita, affidandosi al centro “Il Riposo di Snoopy” che si trova in Campania e che gestisce anche un cimitero per animali. A Campobasso non esistono né l’una né l’altro. In Molise c’è un cimitero per animali e si trova a Carpinone. Nel capoluogo da anni si sta tentando di perseguire simile obiettivo ma la strada sembra ancora lunga. L’assessore Simone Cretella, fanno sapere dal Comune, è all’opera per accelerarne l’iter. L’alternativa al luogo di memoria pubblico consisterebbe nella sepoltura privata nel proprio giardino o terreno, purché vengano rispettate delle regole ben precise sia in termini burocratici, sia a livello igienico-sanitario, sia sotto un profilo “tecnico”. Esiste poi la cremazione (con la consegna a domicilio delle ceneri e la possibilità di assistere all’evento), per la quale bisogna affidarsi a ditte di fuori regione, come è stato il caso della famiglia campobassana. Per quanto riguarda quest’ultima possibilità, presto a Campobasso approderà una delle sedi del centro sopra citato, come ci ha confermato il responsabile Ludovico De Luca, che prevede tale apertura per la prossima primavera. “Gli animali non li abbandonate, amateli, sono un dono del Signore“, si legge sul manifesto funebre in memoria di Lolita.
Congratulazioni alla neo dottoressa Caterina Calardo: 110 e lode con tesi su un museo dedicato alla pandemia da Coviv-19
Congratulazioni alla dottoressa Caterina Calardo per il brillante conseguimento della laurea magistrale con lode Alla presenza di genitori, fratelli e...
Leggi tutto