“Non ci è mai piaciuta la politica del sospetto, quella tanto amata dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, che negli anni hanno imparato a percorrere, sempre e comunque, la strada delle Procure. È indubbio, però, come il caso che vede coinvolta la consigliera comunale pentastellata, Margherita Gravina, necessiti di un opportuno chiarimento in assise civica“. E’ quanto hanno affermato i consiglieri Salvatore Colagiovanni e Carla Fasolino in merito all’assunzione di Margherita Gravina al Ministero delle Infrastrutture – Motorizzazione Civile di Campobasso, che secondo le opposizioni sarebbe stata “agevolata” da una delibera finita sotto accusa per la scalata in graduatoria. I due esponenti di Popolari per l’Italia, sottolineano, non lanciano al momento accuse ma chiedono solo chiarezza. “Porteremo in aula, a Palazzo San Giorgio, un’interrogazione con la quale chiederemo al sindaco Roberto Gravina di fare chiarezza su quanto accaduto e, soprattutto, lo stesso primo cittadino dovrà chiarire come mai non si sia astenuto nel corso della Giunta, rispetto a una delibera inerente, in qualche modo, sia una consigliera comunale della sua maggioranza sia una parente, essendo la collega Margherita cugina del sindaco. Siamo garantisti, non vogliamo assolutamente condannare nessuno, come spesso è stato fatto, con scarsi risultati, contro di noi. Pretendiamo semplicemente che il sindaco faccia chiarezza sull’opportunità di quanto accaduto, anche alla luce del fatto che il Movimento 5 Stelle si è sempre dichiarato trasparente, onesto e puro“.
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