“Mai più da sole” è il titolo del convengo che è stato organizzato da Asrem, Regione e Unimol per porre l’attenzione sul tema della violenza contro le donne. Domani, 25 novembre, a partire dalle 9.15, presso l’aula magna dell’Università degli Studi del Molise si svolgerà un incontro per parlare di violenza di genere e degli strumenti a sostegno delle donne. Particolarmente toccanti saranno le esperienze dirette degli operatori sul campo e delle donne che sono uscite dall’incubo. L’incontro sarà incentrato sulle loro parole, affinché siano da ispirazione e sostegno a chi sta cercando il coraggio di denunciare e di raccontare la propria storia.
I percorsi rosa.
Il convegno non è l’unica iniziativa messa in campo dell’azienda sanitaria regionale del Molise per sostenere le donne vittime di violenza e offrire loro un aiuto concreto ogni giorno dell’anno. E’ per questo motivo che sono stati attivati i percorsi rosa in tutti i Pronto Soccorsi del Molise: le donne che subiscono violenze sanno che, entrando negli ospedali molisani, potranno chiedere aiuto, ricevere assistenza (non solo sanitaria) e trovare un luogo sicuro. I percorsi sono attivi da qualche tempo e stanno già avendo i primi frutti, ma far conoscere alle donne tutte le possibilità che hanno a disposizione è di vitale importanza. “Vogliamo ricordare che non sono sole. Le donne che subiscono violenza non sono sole. Possono entrare in ospedale e chiedere aiuto, possono chiamare i nostri consultori – spiega il direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano. – Creare momenti di confronto e di dibattito è importante perché il primo passo per squarciare il velo della violenza è l’informazione e la sensibilizzazione di tutti. Ma sappiamo bene che sono ancora più necessarie le azioni concrete, quelle sul campo. Per noi c’è una “sedia rossa” in ogni stanza delle strutture Asrem. Le donne, accedendo in ospedale, nei consultori, negli ambulatori sapranno sempre di poter entrare in un luogo sicuro nel quale verranno ascoltate, comprese, supportate e, soprattutto, aiutate. I simboli servono, ma noi vogliamo andare oltre e dire alle donne: possiamo aiutarvi, consentiteci di farlo. E possiamo attraverso i nostri percorsi rosa”. Anche il direttore sanitario dell’Asrem, Evelina Gollo, ribadisce l’importanza della rete, di cui gli ospedali sono un tassello fondamentale, a sostegno delle donne. “Nell’esperienza di tutti i giorni abbiamo visto come, purtroppo, una donna vittima di violenza ha bisogno di cure mediche. E’ un campanello d’allarme, ma rappresenta anche un punto di contatto: è il ponte tra una donna spesso isolata e che fa fatica ad avere fiducia e chi può aiutarla. I nostri percorsi rosa e i nostri operatori sono formati per far sentire la donna compresa e sostenuta, per aiutarla a trovare la soluzione migliore per uscire da questa spirale di cui è vittima. E’ un lavoro fondamentale perché agisce sul corpo, ma anche sull’enorme carico emotivo che queste esperienze recano con sé”. Ricordiamo che le donne vittime di violenza possono chiamare il numero nazionale 1522, ma anche i consultori rosa di Asrem, presenti su tutto il territorio nazionale. Possono recarsi in ospedale per chiedere aiuto e riceverne.