Sta facendo discutere, e anche parecchio, la decisione del Csm che ha dato il via libero per il rientro di Catello Maresca in magistratura – precisamente presso la Corte di Appello di Campobasso – mentre questi è attualmente consigliere comunale a Napoli. L’ex sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli si era messo in aspettativa per via della sua candidatura a sindaco della città partenopea, elezioni che a ottobre hanno invece premiato Gaetano Manfredi. Nonostante la sconfitta elettorale, Maresca è entrato in assise come consigliere, indicato dalla stampa locale peraltro come leader di opposizione. Nel frattempo il magistrato chiedeva il suo reintegro, tant’è che il Csm ha dato l’ok per un incarico come consigliere della Corte di Appello di Campobasso, distretto che non coincide certo con quello dove ricopre una carica di amministratore pubblico ma comunque limitrofo. La decisione tuttavia ha acceso molte polemiche e apre ancora una volta il dibattito sull’evidente conflitto fra i due ruoli che contrasta con la divisione dei poteri dello Stato su cui si basa la nostra democrazia. Per Giuseppe Cascini, uno degli 11 magistrati che si è astenuto dalla votazione, “non è accettabile consentire ad un magistrato il contemporaneo svolgimento di attività politica e funzioni giudiziarie. Si tratta di una gravissima commistione tra attività giudiziaria e politica che rappresenta un grave vulnus per l’immagine di imparzialità e di indipendenza della magistratura“. E ancora: “Il Csm ha chiesto da tempo al legislatore di intervenire sul tema, ma dobbiamo registrare come la politica, sempre pronta ad accusare la magistratura di fare politica, poi non si fa alcun problema a sostenere la candidatura a sindaco di un magistrato in servizio nella stessa città e non si preoccupa di vietarne il rientro in servizio“. Per l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, peraltro ex pm, “è una vergogna che si possa fare il politico e il magistrato allo stesso tempo. Mentre scrivi una sentenza detti un comunicato politico, mentre tieni una requisitoria ti prepari il comizio. La questione morale è anche questa. E parliamo dello stesso magistrato che prima di mettersi in aspettativa per candidarsi nella città dove aveva espletato le funzioni di Pm stava facendo campagna elettorale da mesi. Provo amarezza per i tanti magistrati e i tanti cittadini come me che ancora vogliono credere in una magistratura autonoma ed indipendente“. Maresca sarebbe intervenuto sulla questione, anche se al momento non ha chiarito se si dimetterà o meno da consigliere comunale: “Sono sereno e rispetto le decisioni del Csm. Sono contento di rientrare a fare il mio lavoro. Nel contempo cercherò da civico di dare un contributo alla mia città”.
Giudice a Campobasso e consigliere comunale a Napoli, il via libera del Csm su Catello Maresca accende la polemica
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