I mezzi pubblici adibiti al trasporto collettivo e circolanti in Molise (sia autobus che convogli ferroviari) sono in assoluto tra i più vetusti d’Italia e non è una novità, ma mentre per il trasporto su rotaia questa condizione negativa è in parte giustificabile dagli interventi infrastrutturali in corso per elettrificare l’intera rete ferroviaria e che al momento obbligano ancora oggi all’utilizzo di obsoleti ed inquinanti locomotori diesel, non si può tollerare i gravissimi ritardi che invece stanno interessando il trasporto pubblico su gomma il cui parco veicolare circolante si trova in una condizione che rasenta i limiti di sostenibilità e di sicurezza.
APPENA IL 17% DEI 500 AUTOBUS CIRCOLANTI IN MOLISE E’ CLASSIFICATO EURO5/6
Per stessa ammissione della Regione Molise e attraverso un formale documento prodotto a fine 2019 da Invitalia, è stato attestato che sui circa 500 autobus circolanti ed adibiti a trasporto urbano ed extraurbano, appena il 17% di essi risponde ad una classificazione Euro 5/Euro 6 ovvero a basso impatto ambientale. Oltre l’80% degli autobus è invece compreso nella fascia Euro 1/Euro 4 e che delinea uno scenario drammatico fatto di mezzi immatricolati da oltre vent’anni, altamente inquinanti e che non garantiscono standard di qualità e sicurezza. Dal grafico in basso è imbarazzante il paragone del dato molisano con quanto riscontrabile mediamente in Italia e nelle stesse regioni del mezzogiorno dove rispettivamente la presenza di autobus ecosostenibili (euro 5/euro 6) raggiunge nel trasporto urbano il 52,5% e il 45,3%.
LE AZIENDE NON INVESTONO. ATTENDONO LA GARA E LE MOSSE DELLA REGIONE
“Peraltro e a rendere ancora più grave la situazione – commentano i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro – vi è l’incertezza legata alla liberalizzazione del settore e alla imminente messa a gara dei servizi da parte della Regione e che induce le imprese attualmente affidatarie del trasporto locale a non effettuare investimenti, preferendo “tirare a campare” con quanto di peggio hanno a loro diposizione o tutt’al più agendo, come nel caso di una nota azienda molisana, nel sostituire gli autobus più vetusti ed euro 0 attingendo dal materiale e dai mezzi scartati da altre regioni e da altre aziende di trasporto, con buona pace dei cittadini molisani”.
DAL 2024 STOP A EURO 3
Tutto questo avviene in Molise mentre la transizione ecologica è una necessità non più procrastinabile e il nuovo Codice della strada accelerare il turnover chiudendo gradualmente la strada ai mezzi a benzina e gasolio destinati al trasporto delle persone. E, allora, ecco che a partire dal 30 giugno 2022 è vietata la circolazione degli autobus con caratteristiche Euro 1. Dal primo gennaio 2023, invece, sarà la volta di quelli con caratteristiche Euro 2; da inizio 2024, infine, lo stop interesserà anche i mezzi Euro 3.
DOVE SONO FINITI I 10 MILIONI EURO PREVISTI PER IL TRIENNIO 2019/2021?
Eppure il Governo, sin dal varo del piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, reso attuativo dal DPCM del 7 agosto 2017, ha previsto per tutte le Regioni italiane 2,2 miliardi di euro per l’acquisto di nuovi bus ecologici adibiti al trasporto pubblico locale fissando peraltro un criterio di proporzionalità che premia maggiormente le regioni del Sud Italia (Molise compresa) come riportato nella tabella che segue.
In base a questi dati forniti dal Ministero, la Regione Molise avrebbe ricevuto (o avrebbe dovuto ricevere) per il triennio 2019 / 2021 circa 10 milioni di euro (2.462.979 per il 2019 e 7.388.936 per il biennio 2020/2021) con l’obiettivo di rinnovare il parco dei bus con mezzi meno inquinanti (elettrici, a metano o a idrogeno) e più moderni, riducendo l’età media del parco vetture per promuovere il miglioramento della qualità dell’aria, ricorrendo a tecnologie innovative in linea con gli accordi internazionali e con le disposizioni normative della Unione Europea.
DI AUTOBUS ELETTRICI, A METANO O IDROGENO NEMMENO L’OMBRA
“Usiamo il condizionale perché in questo triennio francamente di nuovi autobus elettrici, a metano o a idrogeno, non ne abbiamo visti circolare, ma abbiamo assistito solo ad alcuni annunci concernenti l’acquisto di 4 nuovi mezzi e dei quali però non ne conosciamo il tipo di alimentazione né tantomeno dove siano stati assegnati e che comunque rappresentato ben poca cosa rispetto alla drammaticità in cui versa questa Regione e soprattutto rispetto ai 10 milioni di euro riservati al Molise per il triennio 2019/2021 e che potrebbero consentire un acquisto ben più consistente di autobus”, aggiungono i sindacati.
IL MINISTRO GIOVANNINI E’ CATEGORICO: GLI AUTOBUS SARANNO FINANZIATI SOLO SE ECOSOSTENIBILI
E poi ci sarebbero altre risorse all’orizzonte, quelle previste dalla transizione ecologica e dal PNRR e che assegnerebbero alle Regioni del Sud 300 mln di euro (21,5 mln destinati al Molise) sempre per l’acquisto di autobus ecologici. E anche in questo caso il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini è stato alquanto perentorio decretando la fine del diesel nel trasporto pubblico e condizionando i finanziamenti e il rinnovo del parco veicoli su altri presupposti, presupposti evidentemente che la Regione Molise al momento stenta ad intercettare.