Nei prossimi anni in Molise potrebbero arrivare circa 1,5 miliardi di euro: circa 470 milioni dal Pnrr, altri 400 milioni dalla nuova programmazione europea (Fesr e Fse) e circa 500 milioni dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Si tratta di un’occasione unica, che difficilmente potrà ripetersi. È in sostanza l’ultimo treno per cambiare davvero rotta e renderci una regione moderna, all’altezza degli standard europei. “Ma – come ha sottolineato Angelo Primiani, consigliere del M5s – dobbiamo farci trovare pronti”. Nell’ambito di un incontro incentrato sui bandi del Pnrr per la corretta gestione dei rifiuti e per incentivare il compostaggio, destinati ai comuni, la sottosegretaria al Ministero per la Transizione Ecologica, Ilaria Fontana, ha evidenziato come la crisi pandemica abbia messo in luce i fallimenti dell’economia lineare, ma ha messo a disposizione le risorse per virare verso una più sana economia circolare. Sono tantissime le linee di finanziamento, che puntano alla lotta al dissesto idrogeologico, alla corretta gestione dell’acqua, passando per il decoro urbano. Ma, ha sottolineato la portavoce del governo, è auspicabile che i comuni, veri protagonisti della transizione ecologica, facciano rete per rispondere ai bandi più articolati e complessi. A tal proposito, la sottosegretaria ha garantito ai comuni molisani piena disponibilità da parte sua e del Ministero, per sciogliere eventuali dubbi ed accompagnarli nello sviluppo delle migliori progettualità. Sulla stessa linea è il portavoce del M5s alla Camera, Antonio Federico, che ha ricordato come in Molise fossero tanti i detrattori del Piano di ripresa e resilienza, fortemente voluto dal premier Conte. “Chi diceva che da noi quei fondi non sarebbero mai arrivati è probabilmente ancorato ad una vecchia idea di finanziamenti a pioggia”, ha commentato Primiani. “Ma chi ragiona così – ha spiegato Federico – non ha colto il senso del patto sociale, alla base del ‘Next Generation Eu’. I fondi del Pnrr, così come i fondi europei tradizionali, non sono regali calati dall’alto, ma chiedono un impegno serio da parte dei destinatari”. “In Molise – afferma Primiani – abbiamo già dato prova di non essere sempre celeri in questi processi: penso al 70% delle risorse destinate al miglioramento dei sistemi di depurazione delle acque e dei sistemi fognari, persi per immobilismo della politica. È allora giunto il momento di creare un quadro normativo e cooperativo favorevole, per non sprecare questa incredibile occasione di rilancio. In particolare, per quanto attiene all’oggetto dell’incontro di ieri, il piano regionale dei rifiuti è fermo al 2016. Abbiamo più volte sollecitato l’aggiornamento di quello strumento in Consiglio regionale, ma non siamo stati ascoltati. Ora i comuni si trovano a fare i conti con un quadro generale obsoleto, che potrebbe ostacolare i progetti di transizione ecologica finanziati dagli ultimi bandi. Per quanto ci riguarda, stiamo lavorando ad una proposta di legge per una svolta decisiva verso l’economia circolare dei rifiuti, basato sulle 4 “R”: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero. Abbiamo anche degli esempi virtuosi sul nostro territorio, che ci fanno ben sperare. In alcune aree della regione è stata ad esempio introdotta la tariffa puntuale, il miglior incentivo alla raccolta differenziata, in quanto premia i cittadini che conferiscono pochi rifiuti indifferenziati, abbattendo la loro tassa sui rifiuti. Insomma, oggi abbiamo le tecnologie, le conoscenze e, finalmente, anche le risorse per una svolta epocale. Ma attenzione: ci sono delle scadenze serratissime, che senza un’adeguata programmazione e collaborazione interistituzionale rischiamo di mancare”.
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