Ore 15.30. Ha lasciato il Palazzo di Giustizia di Campobasso per essere nuovamente trasferito presso il carcere di Benevento. Gianni De Vivo si è avvalso della facolta di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari Veronica D’Agnone alle domande del pm Elisa Sabusco. Un pianto a dirotto dell’indagato ha interrotto il formale interrogatorio. Per il 37enne, non c’era nessuna intenzione di colpire a morte Cristian Micatrotta. In aula sono stati ascoltati i due testimoni presenti al fatto, dal momento che ci sarebbero lacune nella ricostruzione. “Ci sono molti dubbi da chiarire”, ha commentato l’avvocato Mariano Prencipe (foto in basso) all’uscita dal Tribunale. “Ho evidenziato una serie di dubbi che spero saranno tenuti in considerazione. Quasi certamente il fermo sarà convalidato, attendiamo la misura cautelare che deciderà il giudice”. Secondo nuovi dettagli e indiscrezioni che emergono dalla ricostruzione della vicenda, sembrerebbe che poco prima del confronto degenerato in tragedia vi fosse stato un precedente alterco fra le stesse persone o fra una parte di esse, ma su tale fatto sono in corso le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Campobasso. Domattina alle 9.30 l’affidamento dell’incarico dell’autopsia al medico legale. All’avvocato Fabio Albino, che rappresenta la famiglia della vittima, non convince la pista della droga su cui sta facendo luce la Procura. “Riteniamo che Cristian si sia ritrovato in quella situazione quasi per caso”, afferma.
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