Il giudice per le indagini preliminari Veronica D’Agnone ha convalidato l’arresto per il 37enne Gianni De Vivo per l’omicidio del geometra Cristian Micatrotta, avvenuto la sera della Vigilia di Natale in via Vico, vicino al terminal. Il gip ha inoltre confermato la misura cautelare provvisoriamente disposta dal pm: De Vivo resta recluso nella casa circondariale di Benevento con l’ipotesi di reato di omicidio volontario. Nel frattempo questa mattina alle 10,30 è iniziata l’autopsia sulla salma della vittima da parte dell’anatomopatologa Stefania De Simone dell’Università di Foggia, incaricata dal giudice. Con lei erano presenti i consulenti di parte della difesa e della parte lesa, i medici Paolo Scarano e Vincenzo Vecchione. La causa del decesso e gli altri dettagli sul ferimento mortale saranno esposte in una relazione che sarà inviata al titolare del fascicolo penale. Molto probabilmente chiariranno alcuni aspetti nella ricostruzione della colluttazione che c’è stata fra aggressore e vittima. Intanto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Campobasso proseguono nelle indagini. Sarebbero sotto sequestro gli smartphone di tutte e quattro le persone che erano presenti al tragico episodio, al fine di provare a capire i movimenti di quella sera e risalire al movente che avrebbe scatenato il confronto poi degenerato. Sarebbero infatti intercorse diverse telefonate la sera della vigilia di Natale, prima dell’episodio, fra De Vivo e uno degli altri tre giovani. Uno dei nuovi particolari che emergerebbe dalle indagini riguarda l’inizio della colluttazione. Inizialmente si ipotizzava che il cognato della vittima, rimasto ferito ad una mano, fosse rimasto coinvolto per difendere Cristian, ma potrebbe in realtà essere successo il contrario, con il giovane geometra che avrebbe tentato di dividere il cognato e De Vivo, pagando un tributo altissimo. Dettagli, particolari che devono essere pian piano chiariti e che con il passare dei giorni potrebbero ricostruire i contorni di un quadro drammatico di cui finora di certo se ne conosce solo, purtroppo, l’epilogo.
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